Ai più è parso evidente come, nelle ultime partite, Moreno Longo abbia, per larghissimi tratti, costruito una formazione con alcune certezze. Sia nello schema tattico sia nella scelta dei giocatori. Il Bari titolare, oggi, è facilmente intuibile, fortemente riconoscibile. Il tifoso biancorosso ha ben compreso i pilastri su cui Longo ha concepito la squadra. In particolare si è capito perfettamente quali sono quegli elementi che il tecnico ex Como ritiene assolutamente basilari per raggiungere i risultati voluti.
E’ altrettanto, evidente, però, che quest’anno nel Bari non ci sono solo titolari affidabili e di qualità. Il passo in avanti sostanziale che il club biancorosso ha fatto in questa stagione è aver permesso all’allenatore di poter contare su una rosa più lunga e, soprattutto, di uguale livello. Qualitativo, temperamentale e fisico. Non ci sono pochi giocatori su cui contare ma una larga quantità di soggetti pronti a subentrare anche in corso di partita e capaci di dare le stesse e identiche risposte proposte dai titolari.
Se pensiamo alla presenza di giocatori come Manzari, Favasuli, Sgarbi e Favilli si intuisce bene come Longo abbia davvero tante armi a proprio vantaggio non per forza partendo dalla formazione titolare. Manzari ha già dimostrato ad inizio stagione quanta qualità può dare e quanto può essere determinante nei minuti finali approfittando della stanchezza dell’avversario. Lo stesso Favasuli trasmette subito quella sensazione di velocità e di imprevedibilità sulla fascia che può disorientare facilmente le difese avversarie. E poi, la gioventù e la sfrontatezza di Sgarbi, unito alla sua esuberanza atletica, ha permesso spesso ai biancorossi di penetrare nell’area di rigore avversaria con efficacia e cattiveria. Da questo punto di vista la memoria va al secondo tempo contro il Sassuolo quando l’ex giocatore dell’Avellino fu decisivo nel permettere a Lasagna di realizzare il gol del pareggio.
In ultima analisi, ma non certo per minore importanza del giocatore, vi è quell’Andrea Favilli che, di partita in partita, dimostra la sua incredibile utilità nel fare a “sportellate” con i difensori avversari. Con una caratteristica in più. Quella di dare l’impressione di “aprire” di più il fronte d’attacco biancorosso avendo anche dalla sua una vena realizzativa ( vedi Frosinone) che può essere determinante per il campionato dei biancorossi.
Ecco, allora, all’orizzonte un quadro che può essere interessante. La possibilità, cioè, da parte di Longo di usufruire delle qualità di questi giocatori non per forza dal primo minuto ma gettandoli nella mischia qualora le situazioni della partita lo permettano. Una sorta di mossa a sorpresa . Una mossa che può risultare letale per l’avversario, imprevedibile per chiunque e che, quindi, può spostare gli equilibri di una partita. Con evidenti possibilità di cambiare le sorti di un campionato intero e, quindi, di una stagione intera.
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