È l'uomo del momento. Arrivato in sordina dalla Pro Patria, Elia Caprile ha scalato ben presto i vertici della porta biancorossa, sfoderando una prestazione migliore dell'altra in queste prime tre uscite ufficiali del Bari. Quest'oggi il pipelet veronese è intervenuto in conferenza stampa: "Non sono sorpreso. Cominciare così, mi ha fatto piacere. Mi conosco, so da dove sono partito e che difficoltà ho dovuto superare. Non ho mai avuto paura di confrontarmi in stadi importanti. Non è detto ora che giochi sempre. Devo continuare a lavorare sodo e mettere in difficoltà il mister sulle strade. Ho 20 anni e non ho fatto niente. Ho fatto solo tre partite. I complimenti mi fanno piacere, ma con la mia testa sono concentrato solo al lavoro e so quanto serve".
Un passaggio sugli idoli in infanzia e l'esperienza al Leeds: "Ho cominciato a giocare per Buffon. Ho iniziato a giocare nel 2006 e ho sempre fatto il portiere con la sua maglia della nazionale. Crescendo ci sono stati tanti portieri a cui mi sono ispirato. Purtroppo non l'ho incrociato a Parma. L'esperienza a Leeds è stato difficila con il Covid. Non sono potuto tornare in Italia, ma è stato formativo in campo. Ho conosciuto Bielsa, una persona fondamentale che mi ha spronato a non mollare".
Come nasce l'arrivo a Bari? Caprile risponde entusiasta: "La trattativa non è nata per caso. Sapevo di altre squadre, ma il mio procuratore non me ne aveva mai parlato. Battistini ha lavorato sodo e qualsiasi scelta prendo mi confronto con lui. Pensavo infatti di andare in un'altra squadra. Parlando con Polito non ho avuto dubbi. Mi sono immaginato lo stadio pieno, mi sono ricordato del Bari di Gillet e Barreto che vedevo in tv. È stato facile poi accettare".
Il rapporto con i colleghi e la parata più difficile: "Sono venuto qui per imparare. Col mister e i portieri mi sono trovato subito bene. Mi confronto con Frattali e con Polverino. C'è un ottimo rapporto. Parata? Quella su Faraoni a Verona. Per la mia storia a Verona, avendo fatto tante panchine e senza poter mai esordire. Per come è finita col Chievo ha un valore personale enorme. Ogni portiere per fare questo ruolo deve essere un po' menefreghista. Siamo giudicati per quello che facciamo in campo. Dobbiamo andare avanti e lavorare ogni giorni. Oggi è bellissimo e domani è bruttissimo. Bisogna trovare l'equilibrio".
Un passaggio sulla personalità del Bari: "Per giocare a certi livelli bisogna avere personalità. Quando giochi con gente esperta, loro aiutano a non perdersi, soprattutto quando passi in svantaggio quasi subito. Io carismatico? Una qualità che un portiere deve avere. I miei compagni ripongono fiducia in me".
Chiosa finale sulla partita di venerdì col Palermo: "Non so se gioco, ma è la prima volta nel San Nicola. Lo aspetto con ansia positiva. Non vedo l'ora di vedere lo stadio pieno. Spero vengano tanti tifosi. È una partita fondamentale".
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