Favilli, l'attaccante senza patria. Gol e... prodezze. Ora deve conquistare Bari

La carriera di Andrea Favilli è paragonabile alle montagne russe. Picchi, forti discese, gravi infortuni e appellativi importanti. Non si è fatto mancare nulla il neo attaccante del Bari.

La sua carriera parte, giovanissimo, nelle fila del Livorno, dove milita nelle giovanili. A neanche 18 anni viene preso in prestito dalla Juve che lo inserisce in Primavera, dove è semplicemente imprendibile. Esordisce in prima squadra e nel massimo campionato nel febbraio 2016. Sebbene sia stato poco nel giro della prima squadra, grazie a questa presenza, conquista anche lui lo Scudetto, a fine campionato.

Alla fine della stagione torna a Livorno, che lo gira immediatamente all'Ascoli. Nelle Marche fa un'ottima stagione, mettendo a referto trenta presenze e otto reti, convincendo i bianconeri a riscattarlo. All'avvio della stagione successiva la doccia fredda: rottura del legamento crociato del ginocchio destro e stagione finita.A giugno, nonostante l'infortunio, viene acquistato nuovamente dalla Juve e ceduto in prestito al Genoa: anche in questa stagione, a causa di continui fastidi fisici, colleziona solo sei presenze, venendo comunque riscattato dai liguri. Nel settembre del 2020 passa in prestito al Verona, con cui all'esordio trova il primo gol in A. Il secondo arriva contro la sua ex squadra, la Juventus, a cui segna in trasferta. La stagione passa rapidamente e gli infortuni gli compromettono nuovamente l'annata. Tornato al Genoa e ceduto nuovamente in prestito, stavolta al Monza in serie B, colleziona dieci presenze senza nessuna rete.

Successivamente passa in prestito alla Ternana, per un biennio in B. Colleziona 49 presenze e dieci reti, con gli umbri che alla fine della stagione scorsa retrocedono in C proprio a causa del Bari. Ieri l'esordio con i galletti, sua nuova squadra, e subito il gran gol, seguito dalla prodezza in rovesciata, poi annullata per fuorigioco.

A 27 anni Favilli ha forse una delle ultime occasioni per rilanciare una carriera che doveva essere quella di un predestinato e che è stata poi quella di un ragazzo semplicemente sfortunato. Tempo per rimediare c'è n'è ancora e Bari è un'ottima occasione. D'altronde le qualità ha mostrato di averle e sono tante. Il gioco di Longo potrebbe facilitargli il compito. I galletti, inoltre, hanno bisogno di rilancio proprio come lui. Chissà che non si diano una mano a vicenda.