Giovanni Tiberi, ex attaccante del Bari nei primi anni ’90 del secolo scorso, ha condiviso con Mirco Antenucci l’esperienza ad Ancona, nel 2004-’05. Ha ottimi ricordi del suo ex compagno, e non è per nulla sorpreso del rendimento del trentasettenne, in questi anni in biancorosso.

Intervistato in esclusiva dalla nostra redazione, sulla questione ha dichiarato: “Mirco lo conosco bene, è un ragazzo d’oro. Ha giocato in piazze importanti. Ma forse, a Bari, l’obbligo di primeggiare, di dover trascinare per forza la squadra, il fatto di non riuscire a vincere il campionato, e qualche critica ricevuta, magari ingiusta, può averlo anche innervosito, in alcuni periodi. Ha sempre segnato tanto e continuerà a farlo. Ora, è in un momento di fiducia, sta andando in rete con continuità e gli uomini di Mignani stanno facendo buoni risultati. Anche il fatto di essere in testa alla graduatoria aiuta, in questi frangenti. Comunque, il suo curriculum parla chiaro. Non ha mai dimenticato come si fa gol.”

Quanto al futuro del club dei De Laurentiis, Tiberi si è espresso così: “Il Bari finalmente sembra aver preso il passo giusto, mi auguro davvero che riesca ad uscire dal tunnel nel quale si era infilato, negli ultimi campionati. Sono anni che ai galletti capita di inseguire un’avversaria, e di venir alla fine preceduti in classifica da squadre che hanno percorsi strepitosi, come fatto nelle stagioni passate da Reggina e Ternana. Ora, mi auguro davvero che questo sia l’anno giusto per salire in B. I biancorossi meritano molto di più della cadetteria. Il contesto giusto per questa piazza è la massima serie. Ma bisogna arrivarci partita dopo partita.”

L’ex attaccante ha giocato, nel 2006, anche nel Latina, prossimo avversario dei pugliesi: “Guardo sempre con simpatia a tutte le compagini che fanno parte del mio passato. I nerazzurri sono un team coriaceo, molto pericoloso, specie tra le mura amiche. Penso che, al S. Nicola, il Bari possa comunque avere la meglio. Il precedente di quel playoff perduto, con i pontini, non deve più far paura. Né Jefferson, unico reduce di quella sfida, può rappresentare uno spauracchio, pur essendo un ottimo giocatore. Spero che il Bari acquisisca la consapevolezza di essere una superpotenza, in questa categoria. In Lega Pro, nessuno ti regala niente, bisogna lottare, ed i calciatori lo sanno benissimo. Ma i galletti non devono temere nessuno, se non sé stessi.”

Sezione: Esclusive / Data: Mer 24 novembre 2021 alle 22:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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