Primo tempo alla camomilla. Il Bari perde partita (1-0), derby e, probabilmente, le certezze di poter primeggiare in campionato. Servirà fare quadrato per ritrovarsiChi si attendeva una partenze a razzo da parte del Bari, è rimasto mestamente deluso. I tifosi biancorossi hanno dovuto aspettare mezz'ora per vedere due tiri da parte dei propri beniamini. Una telefonata- tiro debole - di Ferrari, ed un altro molto più impegnativo, chiara occasione da gol da parte di Berra. L'ex Pro Vercelli è parso tra i più reattivi delle fila biancorosse. 
E tutto il resto? Noia, maledetta noia, volendo addirittura disturbare il compianto Franco Califano. E dire che la Virtus Francavilla si è presentata con ben sette defezioni. Nonostante l'assenza dei magnifici sette, Trocini ha allestito una formazione combattiva e grintosa, capace di farsi preferite ai più quotati avversari per gran parte del primo tempo. 

Il solito Bari eccessivamente prudente- da comprendere le ragioni di cotanta timidezza - si è mosso con il consueto 3-5-2, con Berra ed Hamlili preferiti a Kupisz e Scavone. Le leggi algebriche, purtroppo per il Bari, hanno trovato conferma anche nel calcio. Cambiando due addendi, non è cambiato il risultato. Ad evitare il peggio ci ha pensato il solito Frattali, reattivo e decisivo su Gigliotti. 

Ripresa serafica. Secondo tempo ancor più deludente- un'impresa non da poco - nonostante gli ingressi di D'Ursi e Floriano. Il Bari ha dato l'impressione di non seguire Cornacchini. A parte un tiro di Antenucci ed tentativo sporadico ed isolato di Costa su punizione, l'esordiente Polizzi ha trascorso un pomeriggio sereno e piacevole. Un Bari davvero troppo brutto per essere vero. Le difficoltà- sicuramente attese ad inizio stagione - hanno superato le aspettative. Neanche il principe delle commedie improntate al pessimismo cosmico avrebbe potuto scrivere un copione così deludente.

Mastropietro ricorderà per il resto della sua carriera questa gloriosa- per lui e per la Virtus Francavilla - giornata. Il calciatore biancazzurro ha approfittato di un errore di Bianco in fase di disimpegno, ed ha scartato il regalo con la medesima naturalezza con la quale un bambino si appresta ad aprire i doni natalizi. La realtà è che Natale appare ancora lontano, e di questo passo Cornacchini difficilmente gusterà il panettone. Il tecnico ha tentato di riequilibrare la partita con l'ingresso di Terrani, nel vano tentativo di emulare un mago quando estrae il coniglio dal cilindro. Per sua sfortuna, e dell'intera Bari calcistica, Terrani non è riuscito a compiere il miracolo tanto evocato quanto atteso. 

Urge una scossa. L'andamento del Bari è paragonabile a quello di un camaleonte. Per chi non lo sapesse, i rettili in questione sono estremamente prudenti. Possiedono la qualità di mimetizzarsi con l'ambiente circostante. Il Bari lo ha emulato in tutto e per tutto. Non solo ha un ritmo sonnolente, ed una marcia ben lontana dalle squadre prime in classifica, ma si è anche mimetizzato alla grande. Ci si attendeva una squadra schiacciasassi, ed invece questo Bari naviga in un limbo di incertezze. La società è chiamata ad una svolta, e prima che tutto sia irrimediabilmente compromesso.

Sezione: Copertina / Data: Dom 22 settembre 2019 alle 19:45
Autore: Raffaele Garinella
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