Se davanti ad un gruppo di tifosi dovessimo chiedere di fare alzare la mano a quanti, ad inizio stagione, si aspettavano che il Bari potesse essere così in alto a questo punto del campionato probabilmente vedremmo pochissime dita puntate verso l'alto. Neanche il più inguaribile degli ottimisti, forse, avrebbe potuto prevedere questa partenza della formazione di Mignani, arrivata alla prima sosta da imbattuta e reduce da due pesantissime vittorie in trasferta, che hanno alimentato entusiasmo ed aspettative.

Nonostante questo, però, in casa Bari l'asticella resta abbassata: Mattia Maita, pochi giorni fa, ha continuato a ripetere come l'obiettivo principale della formazione biancorossa resti la salvezza, target prefissato all'inizio di una stagione che si preannunciava come punto di partenza per un progetto triennale in grado di riportare in alto la squadra.

Anche la tifoseria, rispondendo ad un nostro recente sondaggio, si è mostrata divisa fra quanti puntavano a tenere basse le aspettative e quanti invece manifestavano voglia di volare e sognare. Difficile prevedere chi in questo momento abbia ragione, vista l'impronosticabilità di un campionato incerto e complesso.

Restano possibili, però, alcune considerazioni: senza dubbio non si fa un torto a nessuno affermando che esistano nel campionato diverse squadre attrezzate meglio del Bari per un torneo di vertice, almeno per quanto riguarda la caratura e l'esperienza dei nomi presenti in rosa, nonché il budget speso per allestire le squadre. Nonostante questo, però, la storia recente dimostra come negli ultimi anni la forza delle idee e l'organizzazione tattica abbia permesso a compagini sulla carta meno quotate di altre di centrare risultati importanti, dove la mano dell'allenatore è stata particolarmente influente (si veda, ad esempio, la doppia salvezza dello Spezia in A).

Questo Bari rappresenta una di queste casistiche: forse non sarà la squadra più forte se paragonata a corazzate come Genoa e Cagliari, per citarne due, ma ha un collettivo il cui valore è sicuramente superiore alla somma delle parti, ed in cui i singoli calciatori sono valorizzati pienamente proprio in quanto parti di un sistema che funziona bene e cresce gara dopo gara. Con tattica ed idee, dunque, al momento Mignani è riuscito a fare crescere notevolmente il suo gruppo, spinto da calciatori (Cheddira su tutti) in assoluto stato di grazia.

Dove potrà arrivare è difficile dirlo, anche se sul cammino biancorosso restano alcune incognite. Anzitutto servirà gestire bene la pressione e l'emotività nel momento in cui arriveranno le prime e inevitabili difficoltà, che non dovranno spegnere l'entusiasmo fin qui accumulato. In secondo luogo bisognerà valutare l'impatto dei nuovi arrivi: molti di loro fino ad ora sono stati oggetti misteriosi, e se dovessero davvero rispettare le aspettative riposte su di loro potrebbero fornire qualità in grado di fare crescere ulteriormente la squadra.

Sezione: Copertina / Data: Dom 25 settembre 2022 alle 21:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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