L'anno del rilancio. Il 2019 del Bari si apre col solito bagaglio di auspici. Forse però quest'anno la mole di credito con la fortuna che i tifosi biancorossi sentono di possedere è superiore a qualsiasi altro primo gennaio. In fondo il 2018 ha portato in dote un fallimento e la drammatica caduta in D, il nuovo Bari sembra poter realizzare la fame di riscatto di una città intera.

Inutile girarci attorno, un primo obiettivo - dichiarato - sembra davvero alla portata. Servirà massima concentrazione, ma la promozione in C è a meno di clamorosi cataclismi materia di grande attualità fin d'ora. Sulla matematica inutile fare programmi, l'importante è che il salto arrivi, magari senza sconvenienti ritardi e pericolosi braccini corti.

E allora concentrazione totale sulla ripresa del 6 gennaio col Messina e sul cammino verso quello che dovrebbe essere un verdetto finalmente felice dopo stagioni travagliate. Gli ultimi festeggiamenti risalgono, in categoria diversa, addirittura al 2009 quando Conte riportò la massima serie in riva all'Adriatico. Erano i tempi di Barreto e Kutuzov. I nuovi eroi si chiamano Simeri, Brienza e Floriano. Tra aprile e maggio le bandiere biancorosse potrebbero tornare a sventolare per un primato a questo punto nelle sole mani (o meglio piedi) dei ragazzi di Cornacchini.

Il programma è ambizioso, e la famiglia De Laurentiis conta di viaggiare in modo spedito. Le prossime settimane dovranno mirare ad una crescita costante anche in vista di palcoscenici più probanti. La scalata è appena cominciata e lunga sarà la salita. Serviranno idee e rinforzi per permettere al Bari, superato il primo step, di maturare reale efficacia anche nel secondo.

Ecco perché nei primi mesi dell'anno in tanti si giocheranno la permanenza. La prima metà del 2019 servirà proprio a definire nomi e gerarchie dei futuribili, ovvero i calciatori in grado di continuare l'avventura anche nei prossimi anni. Resta incertezza, in tal senso, sul futuro di Cornacchini: il tecnico ha fin qui condotto una stagione eccellente dal punto di vista della classifica, con qualche ombra in alcune scelte, tutto lascia pensare che porterà fino in fondo la stagione, meritando nell'eventualità doverosi applausi. Poi si vedrà.

Al di là della prima squadra, novità sono poi attese sul fronte del settore giovanile, da rinforzare nella struttura per ritrovare il potere di un tempo. Chissà che Bari ritorni davvero a sfornare qualche nuovo Cassano, ritrovando il piacere di dialogare col territorio. Un appuntamento che De Laurentiis ha spesso rimandato proprio alle settimane che verranno: un passo alla volta tutto potrebbe essere realizzato. Anche un San Nicola diverso, più strategico e confortevole. Che la nuova proprietà porti uno slancio reale anche in questo senso? Dopo tante promesse, i tifosi del Bari attendono sviluppi sulla loro casa. Se l'ultima parte del 2018 è servita a raccogliere in fretta e furia i pezzi, il 2019 dovrà essere l'anno della cementificazione. Piano dopo piano, l'edificio dovrà esser tirato su. Ai nuovi operai biancorossi il compito di costruire un fantastico grattacielo.

Sezione: Copertina / Data: Mar 01 gennaio 2019 alle 07:00
Autore: Davide Giangaspero
vedi letture
Print