Era il 15 maggio 2011, una data tristemente rimasta nella memoria come una delle pagine più nere nell'ultracentenaria storia del calcio barese. Un giorno tornato agli onori della cronaca nelle ultime ore, in cui al centro della scena c'è uno dei protagonisti di allora, quell'Andrea Masiello che sabato prossimo potrebbe tornare per la prima volta da avversario, con la maglia del suo Sudtirol, formazione nel quale sta militando in questa stagione.
La storia di quella partita è nota: allo stadio San Nicola si giocava un delicatissimo derby fra Bari e Lecce, in cui i giallorossi erano a caccia di punti pesanti per la salvezza. I biancorossi, allora allenati da Bortolo Mutti, erano già retrocessi, ma puntavano comunque a fare bella figura per salutare al meglio la massima serie. La sfida fu combattuta e poi vinta per due reti a zero dai salentini, con Andrea Masiello protagonista in negativo con un autogol.
Un autogol che, ammise inizialmente il calciatore, fu segnato appositamente per sfruttare "un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro”, come rivelato dal giocatore con una nota inviata al pm di Bari il 28 marzo 2012. Una dichiarazione ritrattata nel corso di un'intervista rilasciata poco dopo a La Gazzetta dello Sport: "Chi ha giocato anche in Terza categoria sa che è impossibile. Se volevo far male alla mia squadra c’erano altri modi. Rivedetevi la gara: nel primo tempo salvo un gol con una rovesciata. Quel derby l’ho giocato sul serio. Le cazzate le ho fatte prima e dopo".
Nel mezzo, per il calciatore, c'è stato l'inferno e la rinascita: l'arresto, la squalifica, poi il lento ritorno con l'Atalanta che ha voluto dargli una seconda possibilità. Da lì ha avuto la chance di rilanciarsi, arrivando a giocare anche la Champions League con i bergamaschi: ora è il momento del possibile ritorno, atteso e discusso.
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