Intervenuto ai microfoni di TuttoBari.com, l'ex difensore Nicola Legrottaglie ha commentato la rinascita del calcio barese, parlando delle nuove prospettive che attendono la società biancorossa.

Il Bari ha avuto un ottimo avvio di campionato e, nonostante il passo falso in Coppa, sembra avere poche rivali nel suo girone. Che impressione le ha fatto questa squadra?

''Non ho potuto seguire le partite in maniera approfondita, ma da come hanno iniziato e da come hanno strutturato la squadra non credo avranno difficoltà a vincere il campionato''.

La famiglia De Laurentiis sembra vogliosa di ridare lustro al calcio barese. Quali sono, secondo lei, gli orizzonti a cui deve mirare il Bari nei prossimi anni?

''Dove De Laurentiis può portarlo lo sappiamo tutti, ha grandi potenzialità ed esperienza. A volte non basta, però, arrivare a tali obiettivi, ma la cosa difficile è avere continuità e rimanere dove si arriva. Ci vuole grande pazienza e progettualità, senza mettere in dubbio l'operato di società, dirigenza o allenatore; ma aspettare, al costo di impiegare qualche anno in più, che si costruisca qualcosa in grado di tenere botta per tanti anni. La Puglia deve sostenere questo imprenditore, cercando di non creare problemi a chi vuole costruire qualcosa di grande. Il Bari ad alti livelli, in Serie A ed in Europa, dove credo debba arrivare, serve al turismo, all'economia, alla società. Come popolo pugliese abbiamo una grande chance, dobbiamo essere compatti nel sostenere questo imprenditore''.

Parlando di ''discese all'inferno'', lei è stato fra i protagonisti dell'avventura della Juventus in Serie B. Cosa cambia per squadre abituate a ben altri palcoscenici, trovarsi a disputare campionati assolutamente nuovi, come poteva essere la B per la Juve e com'è la D per il Bari?

''Cambia la qualità di calcio e dei giocatori, così come il blasone delle squadre avversarie. Ciò che non cambia è la passione dei tifosi, che dovrebbe amare la maglia sia in Serie A che in D. Quando ero piccolo a me piaceva vedere la squadra del mio paese, il Mottola, anche se era in Terza Categoria questo è ciò che bisogna ricreare''

Lei è stato all'interno del mondo Bari durante la presidenza Paparesta, presidente accusato di aver posto le basi al fallimento. Avendo vissuto quel periodo dall'interno, crede che ci sia stata una cattiva gestione tale da minare la solidità del club?

''Non credo che qualcosa che accade oggi dipende da ciò che è successo ieri. Noi raccogliamo il frutto di una semina di anni, ciò che è successo è il frutto di un mal lavoro di dieci, quindici anni. A volte i fallimenti arrivano perché l'infiammazione, creata anni fa, non è stata curata ed è diventata lacerazione''.

Sezione: Esclusive / Data: Ven 28 settembre 2018 alle 20:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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