I tabellini del passato recitano: 382 presenze tra serie A e serie B, 82 reti. Ma il presente è la serie D, da allenatore della Sancataldese. La parabola da allenatore di Giuseppe Mascara è cominciata così come iniziò quella da giocatore: nella sua Sicilia, prima come tecnico delle giovanili del Catania, poi al Giarre e ora a San Cataldo, a una manciata di chilometri da Caltanissetta.

Domenica la Sancataldese sarà ospite del Bari al San Nicola, dopo il prezioso succeso interno conquistato ai danni della Cittanovese. “La prima è sempre delicata, particolare - dichiara l’ex attaccante ai nostri microfoni -. La vittoria ci regala fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi. Ma certamente a Bari sarà difficile per noi”.

L’avvio a tutta birra e la sofferenza nel finale nella sfida contro i calabresi vengono così giustificati da Mascara: “Sapevamo che la Cittanovese avrebbe sofferto i ritmi alti e noi abbiamo fatto un gran primo tempo (parziale di 2-0, ndr). Nella ripresa ci siamo piaciuti troppo e negli ultimi 20-25 minuti abbiamo rischiato molto, abbassandoci troppo”. Chiara è però l’identità della formazione siciliana: “Sappiamo lottare - continua il tecnico -, abbiamo un grande spirito di sacrificio. La Sancataldese è un vero e proprio mix tra giocatori giovani, più esperti, chi è arrivato da poco, chi è qui da tanti anni”.

La facilità con la quale il Bari si è sbarazzato del Messina potrebbe far pensare a un campionato che i biancorossi potrebbero vincere agevolmente ma Mascara non è totalmente d’accordo: “Non è un torneo facile. È la mentalità che fa la differenza anche sei i valori contano: alla fine chi ha qualità in più è destinato a prevalere sulle altre squadre. Il Bari possiede una squadra di primissimo ordine, con giocatori di categoria superiore che, come già visto domenica, ben si sono calati nella mentalità della serie D”.

Sezione: Esclusive / Data: Mar 18 settembre 2018 alle 18:15
Autore: Gianluca Sasso
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