Cerca nuova linfa un Bari in estrema difficoltà: un colpo di genio o semplicemente quella sana spensieratezza tanto utile in questo momento ma mancante nei 'grandi'. Così, tra defezioni in rosa e speranze, Iachini nelle ultime settimane ha puntato su alcuni ragazzi della primavera biancorossa, convocandoli in prima squadra. Colangiuli e non solo, ecco chi sono i ragazzi della primavera biancorossa, ora un’arma in più per il finale di stagione del Bari.

DACHILLE – Da poco diciannovenne (28/03/2005), fa stabilmente parte della prima squadra da fine febbraio (prima convocazione con il Sudtirol). Difensore centrale e capitano della primavera biancorossa, ha disputato 19 partite in Primavera 2, tutte da titolare. Nato a Bari, nel 2020 passò al Napoli, in un’operazione che coinvolse altri giovani tra i due club della Filmauro. Dopo l’anno passato da Under 16 e 17 partenopea, ha fatto ritorno in biancorosso, fino alla prima squadra e in attesa dell’esordio.

NATUZZI – Collega e coetaneo di Dachille, anche Natuzzi è a caccia dell’esordio nella difesa biancorossa. Per ora sono arrivate le convocazioni nelle partite contro Modena e Cremonese ed è parte ormai stabile della prima squadra. Con la formazione allenata da mister Giampaolo ha disputato 22 gare, trovando anche un gol. Vero e proprio jolly difensivo, ha giocato in stagione da terzino destro, sinistro e difensore centrale.

MEMEO – Ultimo per anzianità di convocazione in prima squadra, è contestualmente anche il più grande dei 4 (2004). Sono 17 le presenze nel campionato Primavera per il mediano biancorosso, pronto a sopperire ad ulteriori assenze, in un reparto costantemente in difficoltà. E’ sicuramente tra i talenti dell’U19 biancorossa pronti a sbocciare, dopo i 3 gol della passata stagione.

COLANGIULI – E’ la superstar delle ultime settimane, nonché l’unico dei citati ad aver esordito (con lode) in prima squadra. I 10 gol e l’assist realizzati in Primavera 2 sono valsi la fiducia di Iachini, che lo ha buttato nella mischia sia a Modena che in casa con la Cremonese come prima punta. Infatti, nonostante nelle giovanili abbia giocato da trequartista o esterno, l’allenatore marchigiano vede in lui le caratteristiche di un attaccante ‘alla Raspadori’. L’idolo è Totti, sia per doti tecniche che per simbologia con la città di appartenenza, di cui ne vuole emulare la carriera con i colori biancorossi, come lui stesso ha raccontato. Le continue defezioni offensive, poi, sembrano poter spianare la strada al sogno del baby-bomber.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 09 aprile 2024 alle 19:30
Autore: Luigi Arbore
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