Valerio Di Cesare è stato ancora una volta il trascinatore del Bari, segnando il primo gol nella vittoria per 0-3 contro la Ternana che ha regalato la salvezza. Intervistato da RadioBari, il difensore ha parlato della possibilità di appendere gli scarpini al chiodo:  "Non voglio farmi prendere dall'entusiasmo. Adesso non mi interessa, la cosa più importante era la salvezza del Bari, perché stavamo rischiando di buttare via sei anni di lavoro. Futuro? Voglio pensarci bene e parlare con la società, anche loro possono ritenermi più adatto dentro o fuori dal campo. Ho 41 anni e un fuoco dentro che ancora non mi passa, quest'anno non mi sono potuto preparare e goduto niente. Se dovessi smettere spero di salutare in modo degno".

Di Cesare ha proseguito: "Avevo paura, fortunatamente è andata bene. Questa è un'annata maledetta, ma per me adesso si deve mettere un punto e ripartire, dobbiamo chiudere con quell'11 giugno, il passato non possiamo cambiarlo e dobbiamo pensare al presente. Ho sempre detto la mia con il cuore. Chiedo di smetterla con le polemiche, mettiamoci un punto e ripartiamo nel vero senso della parola. Quest'anno, me per primo, non siamo ripartiti e siamo rimasti fermi a quell'11 giugno. Forse è la prima volta che vengo in sala stampa e sorrido, sono contento per tutti quanti, la Serie C sarebbe stata qualcosa di tragico".

Sul suo legame con il  Bari: "Ho comprato casa qui, dovrò fare il trasloco. Poi voglio staccare e buttare via il telefono per un paio di giorni, passarli con la mia famiglia perché sono stati mesi tragici. Nessuno può immaginare cosa abbiamo passato. I miei gol? Sono contento perché sono serviti alla squadra".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 23 maggio 2024 alle 23:24
Autore: Raffaele Digirolamo
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