Quando ormai nessuno ci credeva più, il Bari è riuscito a fare tutto ciò che durante la stagione non ha fatto: vincere, convincere, realizzare più di due reti fuori casa e, cosa più importante di tutte, salvarsi. Per una squadra capace prima di ieri di imporsi in una sola partita da febbraio in poi, vale a dire il 2-0 contro il Brescia nell’ultima di campionato, risultava difficile preventivare una vittoria, per di più fuori casa dove in tutto il campionato ne sono arrivate appena due.

Eppure, nel giorno del compleanno di capitan Di Cesare, nel giorno della sua probabile ultima partita sia da calciatore, sia con la maglia biancorossa, un vero e proprio miracolo si è materializzato. Ad aprire le danze, proprio il capitano, con una rete in semi-rovesciata, la quinta stagionale che equivale al suo secondo miglior rendimento realizzativo con i galletti dopo le sei reti messe a segno in Serie D. Era forse tutto scritto nelle stelle, sì perché il capitano non meritava di chiudere la stagione con un ulteriore dolore. Meritava di salutare la sua gente da eroe perché tale è stato, mettendoci la faccia sempre e trasmettendo a tutto e tutti cosa significasse indossare quella casacca.

E poi, che reti: una più decisiva dell’altra, una più bella dell’altra con tanto di record di giocatore più anziano a mettere a segno una rete in D, dato ritoccato proprio ieri a 41 anni. Tre centri nelle ultime cinque partite per l’ex Torino, numeri importanti questi che hanno regalato ai biancorossi una salvezza importantissima considerando che la retrocessione in C sarebbe equivalsa ad un fallimento. E pensare che Di Cesare è riuscito a realizzare più reti di Puscas, fermo a quattro e ad essere il secondo uomo più decisivo dei galletti dietro solo a Sibilli. Si parte dalla marcatura alla Reggiana per l’1-1 finale in terra emiliana, proseguendo con il sinistro incrociato al Sudtirol al “San Nicola” (2-1), fino ad arrivare alla prima prodezza, quella contro il Parma del 1 maggio con un tiro a giro imparabile. La sua firma finisce anche nel 2-0 contro il Brescia, anche qui una rete non banale e ieri, dulcis in fundo, nella finale play-out di ritorno con una semi-rovesciata da non credere.

Difficile, ad oggi, immaginare un Bari senza Di Cesare. Nel post-partita, il leader dei baresi non ha totalmente confermato il suo addio al calcio giocato e quel “Ho comprato casa a Bari” lascia qualche speranza perché, in un modo o nell’altro, da calciatore o da dirigente, deve, si spera, continuare a rappresentare Bari e i baresi. Più di qualcuno, a Bari, sarebbe disposto a fargli una statua, e non è da escludere che il Sindaco Decaro come vociferato ieri, non abbia in serbo per lui qualche sorpresa…

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 24 maggio 2024 alle 12:30
Autore: Sabino Del Latte
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