Salvatore Guastella, ex difensore e jolly della retroguardia biancorossa, ha vestito la maglia del Bari per sei stagioni, dal 1983 al 1989, contribuendo a tre promozioni e subendo una sola retrocessione. Guidato da tecnici come Bolchi, Catuzzi e Salvemini, fu protagonista della scalata dei pugliesi dalla Serie C1 fino alla massima serie, vincendo due campionati di Serie B e ottenendo due promozioni in Serie A. Con il Bari ha segnato due reti: la prima in un derby casalingo contro il Foggia, la seconda in Coppa Italia contro la Fiorentina, a Firenze. Un gol decisivo, che permise ai biancorossi di qualificarsi ai quarti di finale. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per parlare della stagione del Bari. Di seguito le sue parole.
Sulla Serie B…”È un campionato strano, diviso in due nette divisioni. Ci sono le prime 3/4 che vanno avanti e poi il resto della truppa che va meno bene, dal 5/6 posto un po’ più deludente. Ci sono squadre con sorprese positive, ma anche altre molto negative. Sicuramente non avrei mai immaginato che il Frosinone e la Salernitana fossero invischiate in questa maniera per non retrocedere. Positive invece le stagioni della Carrarese e dello Spezia, che hanno investito tanto.”
Sul Bari: “Siamo in linea con quello che è il potenziale della squadra. Credo che il Bari questo possa esprimere e questo ha fatto, fino ad adesso.”
Sulla rosa… “C’è qualche delusione. Vedi Falletti, in primis. Il suo acquisto mi aveva destato un po di speranza in più rispetto a quello che poteva fare, ma non ha reso assolutamente come ha fatto e dimostrato in passato. Mi è piaciuta ovviamente la rinascita e la crescita di Dorval, se ci pensiamo è l’unico uomo che salta l’avversario e crea superiorità numerica, il che è tutto un dire con i nomi che comunque il Bari ha nella rosa, guarda Lasagna e adesso Pereiro che ancora non abbiamo visto. Un altro che mi ha piacevolmente sorpreso è Oliveri, assieme a Maita.”
Su Longo…”È un giudizio sospreso. Le sue dichiarazioni sono sempre oggettive e vere, non racconta calcio che vede solo nella sua testa e di questo gli va dato atto. Il fatto che però ha sempre tenuto l’obiettivo basso, parlando di salvezza in primis, credo che abbia svalutato un po’ la stagione. Con la rosa che ha, e con la piazza che c’è, è vero che il Bari l’anno scorso ha fatto i playout per non retrocedere, però insomma porre come obiettivo minimo la salvezza mi è sembrato un po’ basso.”
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