Se Aurelio De Laurentiis dovesse gettare lo sguardo su Napoli, vedrebbe una particolare situazione riguardo all’impiego dei giocatori. Il suo tecnico Ancelotti, infatti, sta portando sino all’estremo l’idea e la necessità del turnover, superando il concetto di titolarità e creando un gruppo nel quale tutti possano sentirsi protagonisti. 

Spostando lo sguardo verso Bari, vedrebbe una situazione diametralmente diversa, soprattutto per quanto riguarda il pacchetto arretrato dove, di fatto, da diverse settimane ad essere schierati sono sempre gli stessi. A contribuire a questo c'è anche il cambio di modulo: la squadra è stata infatti progettata per usare una difesa a quattro, e lo slittamento a tre iniziato con Giovanni Cornacchini e proseguito con Vincenzo Vivarini ha assottigliato il numero delle riserve a disposizione del tecnico. 

Il terzetto formato da Valerio Di Cesare, Marco Perrotta ed Alessio Sabbione ha finora difeso con i denti il proprio ruolo, garantendo sicurezza ed affidabilità. Le difficoltà mostrate ad inizio stagione, infatti, sono state brillantemente superate anche grazie al crescente affiatamento dei tre.

Le gerarchie, però, si stanno delineando anche sulle fasce, dopo qualche ballottaggio ad inizio campionato: l’exploit di Filippo Costa gli ha garantito quel posto fisso messo in discussione dopo un avvio di stagione non brillantissimo, con l’ex Spal che sta convincendo grazie alla sua spinta ed alla qualità in fase di chiusura.

Filippo Berra e Francesco Corsinelli, ad inizio stagione, avrebbero dovuto contendersi il posto. Anche in questo caso, però, le convincenti prestazioni messe in mostra dal primo hanno annullato ogni competitività, garantendo la titolarità.

Una batteria di calciatori oggi inamovibili, dunque. Con il proseguo del campionato, però, l’aiuto ed il supporto di tutti sarà fondamentale: sarà importante che ciascuna delle riserve si faccia trovare pronta quando chiamata in causa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 02 novembre 2019 alle 21:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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