Autore del secondo gol nella vittoria del Liberati di ieri sera, Giacomo Ricci è intervenuto ai microfoni di Cronache di Spogliatoio per parlare della stagione vissuta dal Bari e della salvezza raggiunta. Di seguito le sue dichiarazioni. 

Sui play-out: "Al fischio finale mi sono commosso: Bari non meritava la retrocessione. Abbiamo fatto il minimo. Il gol preso all'andata in casa contro la Ternana ci aveva tagliato le gambe: subire il pare davanti a 35mila tifosi e sapere di andare in trasferta a giocarsi tutto dopo una settimana non è semplice, ma in ognuno di noi ho visto la voglia di salvarsi". 

Sul gol: "Per me un gol nella finale era un sogno. La mattina me l'ero immaginato: avevo pensato a come sarebbe stato segnare e all'esultanza. Dopo il gol non ho capito più niente, non mi sembrava vero. E' da quando gioco a calcio che voglio arrivare in Serie A: ora mi piacerebbe farlo con il Bari". 

Sulla piazza di Bari e i play-off dell'anno scorso: "Giocare un play-out con 35mila tifosi è una cosa che può succedere solo a Bari, ora voglio arrivare in Serie A con questi colori. Ho fotografato in testa l'immagine delle 60mila persone al San Nicola per il play-off dello scorso anno. Ricordo l'entusiasmo che c'era, la città in festa tutti i giorni. E' rimasta una cicatrice bella grossa su tutti noi: dopo una stagione stupenda come quella dello scorso anno, perdere la Sere A a due minuti dalla fine non è stato semplice". 

Sulla stagione: "Ci siamo ritrovati in ritiro dopo 20 giorni tutti molto delusi e dispiaciuti. Abbiamo subito il contraccolpo finendo in un vortice di difficoltà. Nessuno se lo aspettava: la nostra squadra non era costruita per fare un campionato di questo genere. Ma quando ti trovi lì dentro, è troppo tardi ormai ed è complicato uscirne". 

Su Di Cesare: "Valerio è un punto di riferimento per noi e per Bari. Buona parte della salvezza è passata da lui. Ci ha tenuto a galla. Gli ho detto: 'Per l'età che hai, sembri un ragazzino'. Spero resti un altro anno". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 24 maggio 2024 alle 18:50
Autore: Antonio Testini
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