Per Gegè Gerson la maglia biancorossa è sempre nel cuore, avendola indossata per cinque anni da calciatore. Ed il rammarico per come è finita la stagione dei galletti, fuori ai playoff ed ancora orfani di un direttore sportivo, lo porta a pensare a com’era la situazione societaria nel suo Bari.

Interrogato sul punto, in esclusiva, dalla nostra redazione, ha ricordato: “Non c’è paragone, rispetto ad oggi. Noi eravamo un gruppo di grande personalità. Il presidente Matarrese era sempre presente. Era fenomenale, specie quando le cose andavano male. La sua reazione era immediata. Poi, come direttori sportivi, ho avuto, in tempi diversi, due pilastri come Franco Janich e Carlo Regalia. Professionisti seri, che si facevano sentire, appena qualcosa andava per il verso sbagliato.”

 Proprio la voglia di stare insieme, in quella squadra, fece la differenza, portando i galletti a restare stabilmente in serie A: “Noi calciatori eravamo tutti uniti, con gente importante, legata a questa casacca, come Loseto, Terracenere, Maiellaro, Andrisani. Eravamo una famiglia, e la nostra reazione arrivava subito, sul campo, quando serviva. Poi avevamo un organico di altissimo livello. A Bari ho giocato, in diverse annate, con Mannini, Scarafoni, Monelli, Amoruso, Carrera, Angelo Carbone, e tanti altri. Oggi, in massima serie, il livello è molto più basso di allora.”

Sezione: Amarcord / Data: Mar 01 giugno 2021 alle 19:15
Autore: Giovanni Gaudenzi
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