Nella stagione trionfale del Bari un ruolo fondamentale è stato ricoperto dal tandem Polito-Mignani: ds e tecnico hanno sempre mostrato unità d'intenti, riuscendo a compattare la squadra nel rush finale così come nei momenti più difficili. L'ex allenatore biancorosso Guido Carboni, intervenuto ai microfoni di TuttoBari, ha individuato proprio nelle figure del direttore sportivo e dell'allenatore gli artefici principali del successo: "Il giudizio sul campionato del Bari può essere solo positivo. Grande merito va a chi ha costruito la squadra e a chi l'ha guidata, quindi Polito e Mignani. Loro sono stati gli artefici principali: dopo annate di delusioni hanno centrato l'obiettivo. Polito conosce calcio, io ho lavorato con lui: è un supporto importante per l'allenatore e sa che Bari è una piazza che ti dà tanto e se le cose vanno bene ti porta sempre un valore aggiunto".
La B, un punto di partenza: "Conoscendo la piazza di Bari questo è un punto di partenza, non di arrivo: il Bari in B deve essere un Bari che lotta per le posizioni di vertice, che deve avere l'ambizione di tornare nel calcio che conta. Non è semplice ma nel giro di un paio d'anni bisogna provare a costruire un progetto importante per poter fare il grande salto, penso che l'obiettivo sia questo. L'importante è che ci sia l'ambizione di far tornare il Bari dove deve stare".
Le salvezze in B con Carboni alla guida nel biennio 2004-2006 e le ambizioni del pubblico biancorosso: "A Bari al terzo anno, dopo due anni di salvezze, dissi al grande presidente Matarrese, che mi voleva confermare, che dopo due anni non avrei potuto parlare ancora di salvezza al mio Bari, non sarei stato più credibile perché avrei avvallato un progetto che non compete alla piazza. Matarrese mi diede ragione. Bari è un posto a cui sono legato e che conosco bene: quando il popolo biancorosso ti deve trascinare ti sa dare l'entusiasmo e la forza per affrontare qualsiasi campionato, a Bari si vuole respirare grande calcio".
La caratura del campionato cadetto e le esigenze in ambito calciomercato: "Il livello in B è aumentato, non ci sono squadre materasso. Se la serie A è scesa rispetto al livello europeo, la B si è avvicinata più alla serie A, il gap è meno evidente che dalla C alla B. Per vincere in B devi avere una squadra importante che possa anche lottare per salvarsi in A. Per poter fare un campionato importante la squadra va sicuramente puntellata, vanno messi 4-5 giocatori di spessore importante, servono attaccanti che possono arrivare tranquillamente in doppia cifra. La B non perdona, è un campionato lungo e devi avere una rosa omogenea e competitiva. Polito conosce la B, sa che bisogna avere una rosa importante per poter essere importanti in un campionato che richiede determinate caratteristiche".
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