Nei suoi quasi vent'anni di carriera, Roberto Maurantonio ha vestito le maglie di svariati club. In Puglia, con le maglie di Martina, Andria e Taranto si è contraddistinto come uno dei migliori estremi difensori della serie C. Lui, barese doc, non ha mai militato nella squadra della sua città. In estate la chiamata della nuova società, con a capo Luigi De Laurentiis. Per parlare di questo, la nostra redazione ha sentito Roberto Maurantonio, attuale preparatore dei portieri della SSC Bari.

Buonasera Roberto. Ti aspettavi la chiamata del Bari in estate? Come stai vivendo il doppio ruolo da preparatore dei portieri e all'occorrenza da portiere di riserva?

"Non me lo aspettavo. È chiaro che vedevo l’evolversi della situazione del Bari. Dopo una settimana che la società è stata rilevata da De Laurentiis, mi è arrivata la chiamata del Direttore, che mi ha offerto questo nuovo ruolo di preparatore dei portieri e all’occorrenza da calciatore. È un ruolo nuovo, impegnativo, è la mia prima esperienza da allenatore dei portieri. Mi piace, dopo tanti anni di carriera è un lavoro che mi sarebbe piaciuto fare. È arrivata quest’’opportunità al momento giusto e sono contento. Chiaramente la difficoltà è che devo impegnarmi un po’ di più, perché il primo compito è allenare e dopo devo preparare anche me stesso. Il mio primo pensiero è allenare i ragazzi".

Domenica scorsa, complice l'influenza di Marfella, avresti potuto esordire. Ci hai sperato sino all'ultimo?

"No, ripeto il mio primo obiettivo è allenare. Spero di non giocare, significherebbe che i miei ragazzi stanno facendo bene. È il mio ultimo obiettivo sinceramente. Io sono tranquillo e nel caso sarei pronto. Il fare la presenza non è un assillo. La mia ambizione è di migliorare come allenatore e di fare al massimo questa esperienza con ragazzi giovani come Marfella e Siaulys. Ringrazio la società per avermi messo a disposizione questi due portieri bravi, giovani, forti. Il mio lavoro è stato molto facilitato dalla loro presenza. Il mio obiettivo stagionale è vincere il campionato, si vince tutti insieme. E poi spero che i miei portieri, che ho la fortuna di allenare, facciano bene".

Quali sono i segreti di Marfella? Dove può arrivare?

"Nessun segreto, sono delle qualità che lui ha. È un portiere bravo, per essere così giovane ha già alle spalle discreta esperienza, l’anno scorso ha già giocato in una squadra di vertice vincendo un campionato. È importante, già ha assaggiato cosa vuol dire giocare per vincere. Giocare nel Bari non è mai semplice, è una piazza esigente, molto particolare, ma lui sta facendo bene perché affronta le partite con tranquillità. È l’aspetto che mi ha sorpreso di più. Poi è serio, lavora bene, vuole migliorare. Non so dove potrà arrivare ma ha dei margini di miglioramento".

 Negli ultimi anni la Bari calcistica ha vissuto esperienze drammatiche, culminate col fallimento. Cosa hai provato da tifoso biancorosso?

"Dispiacere, come tutti i tifosi del Bari. E' triste vedere fallire una società che è sempre stata ad alti livelli. Non pensavo che potesse succedere, credevo che qualcuno al novantesimo l’avrebbe salvata. Sono rimasto sorpreso, sono sincero, poi è stato contemporaneo al fallimento di Cesena e Avellino, un anno davvero particolare. Ripartire dalla D non è mai facile, però ci siamo e dobbiamo farlo".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 07 dicembre 2018 alle 18:00
Autore: Mario Caprioli
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