Calciatore del Bari per due stagioni, campione del mondo con la Nazionale del 2006 ed ora responsabile dell'Associazione Italiana Calciatori Juniores. Parliamo di Simone Perrotta che, intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoBari.com a margine di un evento con i ragazzi di una scuola calcio di Santeramo in Colle, ha commentato il nuovo corso biancorosso. 

Bari ha vissuto un'estate drammatica e triste, ma adesso sembra essere arrivato il momento del sorriso. Paradossalmente, non vi è il rischio che quanto accaduto possa rappresentare un bene?

"Dipende da che punto di vista guardi la vicenda, ma questo modo di ragionare è giusto. Questo presidente ha fatto molto bene in altre piazze, prendendo il Napoli in una situazione simile a quella attuale e portandola a livelli inaspettati. Le premesse ci sono, ma è chiaro che il Bari merita altre categorie, dovrebbe essere nelle competizioni di vertice".

Questo Bari sembra una corazzata, apparentemente imbattibile in questa categoria. Si possono trovare rischi nascosti in un campionato che rimane infido e pericoloso?

"Tutte le squadre che affronteranno il Bari ci metteranno qualcosa in più, perché giocare contro una squadra storica come quella biancorossa per molti rappresenta l'occasione della vita. Sicuramente i giocatori scelti sono pronti e si sono adattati alla categoria, quindi quel problema credo non ci sia".

Il tuo passato a Bari. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

"Ci sono tanti ricordi a Bari, dove ho fatto due anni belli. Il primo lo ricordo con più piacere, perché è stato un bel campionato sia a livello individuale che di squadra. Il secondo è più triste, perché è culminato con la retrocessione, ma in ogni caso di questa città conservo un posto particolare nel mio cuore, anche perché ogni esperienza è importante nel percorso di crescita".

Ieri sarebbe stato il cinquantesimo compleanno di Franco Mancini, tuo compagno di squadra in biancorosso. Che ricordo hai di lui?

"Franco è stato un amico, abbiamo condiviso un anno in campo e posso dire che è stata una persona splendida. Ci frequentavamo anche fuori dal campo, con le rispettive mogli. Ricordarlo è sempre triste, perché vorrei poterlo continuare a frequentare".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 11 ottobre 2018 alle 22:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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