Ha ritrovato qualche certezza, il Bari. La formazione biancorossa, reduce dal successo col Palermo, spera ora di non fermarsi in più. La vittoria in volata contro i rosanero ha ridato certamente entusiasmo ad un gruppo che, ora, è atteso dalle ultime cinque partite del tragitto ordinario, che - si spera - non possano essere le ultime della stagione nel suo complesso. Inevitabile pensare a quei playoff obiettivo di tanti e che in casa Bari rappresentano il traguardo desiderato fin da inizio torneo.
Dicevamo delle certezze ritrovate. Al di là dell'ottavo posto da questo pomeriggio non più virtuale ma realtà (il Cesena non è andato oltre il pareggio), il Bari ha ben condotto la contesa contro un avversario niente male come Pohjanpalo. A uscire fortificato dal match del San Nicola, anche oltre il gol, è stato Lorenco Simic, preferito a Vicari. Un cambio di gerarchie definitivo? Non son mancati frequenti cambiamenti fin qui nello scacchiere di mister Longo, anche in ruoli determinanti come quello di guida centrale della retroguardia a tre. Ma il croato a suon di prestazioni sta accumulando consapevolezza e centralità nel progetto, e sarà difficile a questo punto farne a meno.
Spostandosi a centrocampo, brilla Maggiore. L'ex Spezia sta trovando una certa continuità, anche in zona realizzativa. Un fattore, ormai, per questo Bari che segna un po' con tutti, e non vede ancora negli attaccanti un solido appoggio in termini numerici. E allora, ben vengano i bomber alternativi come Maggiore: gente capace di infilarsi un po' a sorpresa e trovare guizzi fondamentali per gli esiti di un match.
Che poi, proprio in attacco, qualcosa è accaduto nel match contro il Palermo. Non avrà segnato, ma ha dispensato calcio Cesar Falletti. L'uruguayano, vivo come non si vedeva da tempo, ha rilanciato le sue quotazioni in modo netto. Saranno le prossime partite a determinare se si sarà trattato soltanto di un fuoco di paglia, oppure se l'ex Ternana si rivelerà davvero l'arma in più del Bari nel momento decisivo della stagione.
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