Fu una delle bandiere del Bari di Fascetti, capace di una promozione in A e di tre salvezze consecutive.

Rodolfo “Dodo” Giorgetti, oggi quarantottenne, ricorda in esclusiva ai nostri microfoni i suoi anni in biancorosso, dal 1996 al 2000: “Fu un quadriennio straordinario, uno dei periodi più belli della storia del galletto. La bravura del mister fu molto importante, in questo, insieme all’organizzazione societaria, trainata da figure come Regalia e Matarrese. Persone con capacità impressionanti. Il percorso non è stato facile inizialmente. La tifoseria era delusa dalla recente retrocessione. I primi tempi non furono semplici, con tanto di contestazione, anche contro di me. Quando, ad aprile, vincemmo il derby con il Lecce scattò qualcosa in tutti noi, ed inanellammo una serie positiva che ci diede lo slancio verso la A. Il mio ricordo più bello è il mio gol alla Salernitana, al 90’, fondamentale per il salto di categoria.”

Le tre annate in massima serie hanno lasciato all’ex centrocampista una serie di ricordi indelebili: “Eravamo ragazzi emergenti, con tanta voglia. Ingesson ci fece da chioccia. La sua presenza fece la differenza, garantendoci personalità e leadership. Sul campo eravamo un grande gruppo, anche se non ci frequentavamo molto nel tempo libero. In quegli anni riuscimmo a farci valere su tutti i campi, in un campionato, all’epoca, pieno zeppo di campioni.”

Gli aneddoti continuano: “Franco Mancini, con il quale c’era una grande stima, fu convinto da me a smettere di fumare negli spogliatoi, durante l’intervallo. Quest’abitudine infastidiva un po’ tutti. Quanto a Masinga, il primo ricordo che ho è la partita che giocò contro di noi, al S. Nicola, con la maglia della Salernitana. Fece una grande gara, e, a quanto so io, l’accordo per il suo trasferimento in Puglia venne trovato proprio quel giorno, dopo una prestazione che ci mise in grossa difficoltà. Si allenava al risparmio, spesso aveva dolori. Ma era un animale da gara. Nei 90 minuti, era impressionante. Feci in tempo a vedere le prime giocate di Cassano. Un talento incredibile, un ragazzo splendido e intelligente, il più forte compagno che abbia avuto. Andava gestito, per la giovane età, ma ho un grande ricordo, mi ha fatto piacere perfino le canzoni di Gigi D’Alessio, che cantavamo insieme dopo gli allenamenti.”

Poi la scelta di andar via, dolorosa, ma necessaria per la sua carriera: “L’ultimo periodo a Bari giocavo meno, ed arrivò l’offerta del Lecce. Regalia mi chiamò e mi disse di andarmene, per il mio bene. I salentini mi garantirono un posto da titolare.”

Il Bari di oggi ha ottime possibilità di tornare alla ribalta, secondo Giorgetti: “Vedere una piazza come quella barese confinata in C fa male al cuore, ma non ho dubbi sul fatto che possa risalire quanto prima.”

Sezione: Amarcord / Data: Ven 20 marzo 2020 alle 17:30
Autore: Giovanni Gaudenzi
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