Per il sessantanovenne Giacomo Libera, attaccante in gioventù di Varese, Inter ed Atalanta, l’esperienza di Bari, dal 1979 al 1983, sul finire della sua carriera agonistica, è stata molto significativa, per diversi motivi. Intercettato in esclusiva dalla nostra redazione ha dichiarato: “Oggi risiedo a Casamassima, ed ho un’azienda nel settore dell’abbigliamento. Mia moglie Bianca è barese, ed anche nostro figlio è nato qui. In Puglia si vive bene e, da questo punto di vista, la scelta di accettare l’offerta biancorossa, all’epoca, è stata davvero ottima.”

Nel suo quadriennio con la casacca dei galletti, la punta collezionò 26 presenze e 7 gol tra campionato e Coppa Italia. Un cammino complicato da un brutto infortunio: “Quando arrivai, con Renna in panchina, erano i primi anni della presidenza della famiglia Matarrese. Avevamo uno squadrone, e puntavamo decisi alla promozione in A. Partimmo anche bene, ma gli infortuni di Gaudino prima, ed il mio poi, frenarono la squadra. Mi feci male in allenamento, riportando la rottura del legamento crociato del ginocchio, proprio come, qualche settimana prima, era successo al mio compagno di reparto. Quella squadra, rimasta senza attaccanti, non andò oltre un piazzamento a metà classifica, pur rimanendo in corsa a lungo per salire in massima serie.”

A quei tempi, per un problema fisico di quella rilevanza, in tanti avrebbero smesso di giocare. Ma l’ala sinistra, pur perdendo l’intera stagione 1980-’81, riprese a calcare il terreno di gioco, partecipando da protagonista all’epopea del famoso “Bari dei baresi”: “Persi un anno, e nel frattempo arrivò Catuzzi. Ho un grande ricordo del mister. Rammento quando, nell’estate del 1981, mi portò in ritiro 15 giorni prima degli altri. Ci allenavamo da soli, io e lui. Voleva assolutamente che recuperassi. E riuscii ad accontentarlo, giocando le prime partite di quella fantastica annata. Ma il ginocchio continuava a darmi problemi, così dovetti fermarmi di nuovo. Con una squadra di ragazzini, arrivammo ad un punto dalla A, subendo anche qualche svista arbitrale. Catuzzi era avanti anni luce per i suoi tempi, dal punto di vista tecnico-tattico. Un innovatore, oltre che una gran persona. La sua scomparsa mi è dispiaciuta molto.”

Sezione: Amarcord / Data: Mar 02 marzo 2021 alle 18:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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