Altro che reazione! Anziché riemergere, il Bari cola a picco nella laguna di Venezia. Il pomeriggio plumbeo regala soddisfazioni solo alla compagine di Inzaghi, cinica e, a tratti spettacolare, nella prima parte del match. Le mezz’ali di casa Falzerano e Pinato disintegrano il centrocampo barese e i padroni di casa arrivano ripetutamente alla conclusione: le dormite in occasione delle tre reti in meno di un quarto d’ora certificano la crisi della squadra di Grosso, a corto di fiato e idee, e mal rinforzata sul mercato. Impalpabile la prova di Petriccione, ancora titolare al posto di Basha, e scherzato in occasione della seconda rete veneziana.

Il risultato non inganni: due gol di scarto sono il minimo sindacale per quanto si è visto in campo. La pesante sconfitta avrebbe potuto assumere contorni ben più imbarazzanti se Chiffi non avesse sbagliato due valutazioni in area biancorossa punibili con altrettanti calci di rigore. La rete di Sabelli, bellezza estemporanea in una gara costellata da errori, e l’espulsione di Litteri hanno provocato una sterzata d’orgoglio tardiva e inutile.

La difesa concede gol a grappoli e l’attacco si ferma: otto gol concessi nelle prime tre uscite dell’anno rappresentano un handicap. Cambiano gli interpreti ma i risultati restano, spia di problemi che il Bari si porta dietro da mesi: una linea mediana troppo spesso saltata e quasi mai capace di “accendere la luce” in fase di proposizione. In avanti, se non segna Galano, sembra finita. In cinque minuti Litteri ha realizzato la metà delle reti dei quattro centravanti del Bari in ventiquattro gare: qualcosa vorrà pur dire. E sabato arriva il Frosinone. Giocando così, è pronta una nuova figuraccia.

Sezione: Copertina / Data: Sab 03 febbraio 2018 alle 17:15
Autore: Gianluca Sasso
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