Un vero fallimento. A prescindere da come andrà a finire l'intricata vicenda legala alla necessaria ricapitalizzazione. Un vero flop. Sia a livello sportivo che societario. E pensare che sino a qualche tempo fa si sbandierava con orgoglio un progetto addirittura triennale. Verrebbe davvero da chiedere a Cosmo Giancaspro quale sia per lui il significato di progetto, visto che il triennio pare già finito contrariamente a quanto, lo stesso patron, ha sempre promesso, difeso e sostenuto. 

Il peggio resta in agguato. Tra due settimane sapremo se il fragilissimo Giancaspro riuscirà a rimpolpare il patrimonio dopo le perdite conseguite. Perdite figlie di una gestione evidentemente scellerata e complessa, che ha trasformato in incubo le ambizioni della proprietà. Tra queste, anche la fantomatica costruzione di uno stadio di proprietà. Vien da sorridere. Un'idea assolutamente all'avanguardia e al passo coi tempi, ma che mal si sposa con un progetto sportivo che di fatto non c'è mai stato. 

Paparesta alla riscossa?  Il nome dell'ex numero uno del Bari calcio è tornato prepotentemente di moda, facendo discutere e riportando alla mente vecchi e non bellissimi ricordi. Il suo 0,63% di azioni potrebbe pesare enormemente, tanto da spingerlo di nuovo in sella. Ma solo con le dovute garanzie economiche, le stesse che sarà chiamato a dare Giancaspro se vorrà difendere il suo giocattolo, strappato di mano proprio a Paparesta due anni fa in quella che si sperava potesse rivelarsi la soluzione migliore per il galletto. Si sperava, appunto. Perchè in realtà è stata solo l'ennesima illusione, l'ennesima presa per i fondelli. A prescindere da come andrà a finire.  

Sezione: Copertina / Data: Dom 17 giugno 2018 alle 09:30
Autore: Andrea Dipalo
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