L'inizio del 2020 ha riportato un clima estremamente positivo in casa Bari. La squadra, reduce da 19 risultati utili consecutivi sotto la gestione Vivarini, è in piena corsa per l'obiettivo primo posto. Per saperne di più sul momento dei galletti abbiamo sentito Carlo Perrone. Questo il pensiero dell'ex centrocampista biancorosso tra il 1987 e 1990, intercettato in esclusiva dai nostri microfoni: "Credo si possa ambire alla promozione diretta. Anzi le prestazioni sono confortanti. Alla Reggina gli è girato abbastanza bene in alcune circostanze. Alla fine sono sei punti rimontabili. Non è mancata nella prima parte ma da quando è arrivato Vivarini la squadra si è assestata bene. La società si è mossa bene, sono fiducioso. Gli acquisti, su tutti Ciofani, siano stati fatti con molta occulatezza e cognizione. Non è un ottimismo buttato lì, mi pare sia sulla strada giusta". 

Il distacco in classifica potrebbe anche accorciarsi nel prossimo turno di campionato, caratterizzato dai due big match al vertice, Monopoli-Bari e Reggina-Ternana: "Adesso tutte le giornate diventano tutte importanti perchè si entra proprio nel vivo. I punti iniziano a pesare tanto. Chiaramente non bisogna avere battute d'arresto, altrimenti sarebbe più complicato. Una vittoria sul Monopoli e uno stop della Reggina sarebbe positivo. Anzi vedo la Ternana favorita. Forse ragiono troppo da tifoso ma credo che il Bari ce la faccia, ho questa convinzione". 

Perrone, tra i protagonisti della promozione in A dei galletti nel 1989 con mister Salvemini, ha poi sottolineato la chiave per il salto di categoria: "Si vince solo se si fa gruppo, tutti devono spingere nella stessa direzione. L'ambiente Bari poi ti trascina e ti da quella marcia in più per poter ottenere i risultati. L'importanza del gruppo va al di là dei giocatori che fanno la differenza. Questi devono essere messi nelle condizioni di esprimersi in favore del gruppo. Da soli del calcio non si vince".

Pensiero finale sulla gestione della famiglia De Laurentiis: "Credo abbiano già fatto un ottimo lavoro. Se ci sono loro mi sento anche più sicuro. Sono uomini di calcio e che sanno fare calcio. Non mi pare siano venuti solo a fare impresa, ci mettono tanta passione. Hanno capito quanto Bari possa restituirlo in termini d'affetto".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 05 febbraio 2020 alle 16:00
Autore: Gianmaria De Candia
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