Non sempre il calciomercato regala sogni. A volte, soprattutto in Serie B, tira fuori solo facce già viste, nomi dimenticabili, ritorni che sanno più di déjà-vu che di salto di qualità. È il caso di queste ore, in cui accostamenti come Gennaro Tutino e Giuseppe Quagliata al Bari hanno fatto drizzare qualche antenna più per stupore che per entusiasmo.

Gennaro Tutino, che molti ricordano solo vagamente, ha già vestito la maglia del Bari per mezza stagione nel 2016. Un prestito incolore e senza impatto. Da lì un lungo girovagare per l’Italia tra Serie B e C, fino all’ultima stagione alla Sampdoria, conclusa con una salvezza sofferta ai playout. Non certo un nome che accende la piazza, ma uno dei tanti che “in B ci stanno” senza necessariamente cambiare volto a una squadra.

Giuseppe Quagliata, invece, ha già vissuto un passaggio a Bari nel 2019, quando fu tesserato in prestito per una stagione. Terzino sinistro, dopo quell’esperienza ha proseguito il suo percorso soprattutto all’estero, nei Paesi Bassi, costruendosi una carriera discreta tra campionati secondari. Il suo nome è tornato a circolare negli ambienti biancorossi, come possibilità per il giocatore di riabbracciare il suo ultimo allenatore.

Il punto resta lo stesso: in una piazza come Bari, dopo una stagione 2024-25 deludente e logorante, servono colpi veri. Non rincorse a nomi riciclati. Non ritorni che non accendono nulla, se non un vago ricordo. Servono profili che alzino l’asticella, che portino mentalità e rendimento, non solo curriculum itineranti.

Il mercato è ancora lungo, e tutto può succedere. Ma i primi nomi accostati al Bari danno più l’idea di un mercato d’attesa che di una rivoluzione. E per una piazza che ha bisogno di risposte, non bastano più le suggestioni d’estate.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 28 giugno 2025 alle 20:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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