Nell’estate 2010 il Bari si preparava a disputare il trentesimo campionato di Serie A della sua storia.

Il cambiamento più importante si ebbe nella direzione sportiva nella quale Guido Angelozzi sostituì Giorgio Perinetti. I cartellini di Barreto e Almiron furono acquistati per metà mentre la promettente coppia difensiva Bonucci-Ranocchia fu ceduta, in vista di una carriera in netta ascesa. A guidare la difesa furono i due nuovi acquisti Andrea Raggi e Marco Rossi ma questo non bastò perché la squadra biancorossa retrocesse con soli 24 punti fatti. L’attacco era composto da Kutuzov, Castillo e Ciccio Caputo (di rientro dal prestito alla Salernitana, poi rigirato al Siena a gennaio) e Barreto, il quale non seppe ripetere l’ottima precedente stagione da 14 gol, realizzandone solo 4. A questi si aggiunse Abdelkader Ghezzal dal Siena che mise a referto solo 2 gol.

Tre le note più liete ci fu senza dubbio la prima giornata nella quale il Bari fece esplodere il San Nicola battendo la Juventus 1-0 con gol di Massimo Donati. Questa vittoria fu, però, solo un’illusione prima di imbattersi in una stagione storta, troppo, anche considerando la brillante stagione 2009/2010.

Nemmeno gli acquisti del mercato invernale salvarono la squadra: Glik e Okaka sembravano poter dar una svolta alla stagione ma così non fu.

Ad un’incredulità iniziale lasciò presto posto l’amarezza e la rabbia di aver scoperto che alcune partite furono vendute dai giocatori. Indimenticabile, purtroppo, è l’autogol di Andrea Masiello nel sentitissimo derby contro il Lecce che lo stesso difensore ammetterà essere stato volontario in virtù di un accordo con il presidente dei salentini Andrea Semeraro.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 04 giugno 2025 alle 15:30
Autore: Cosimo Mirizzi
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