La storia nelle competizioni europee, per le squadre italiane, è costellata certamente di soddisfazioni, ma anche di cocenti delusioni, spesso dovute ad episodi discutibili. Le vicende del Bari in Europa non fanno certamente eccezione alla regola.

Una delle pagine più brutte, a livello sia ambientale sia arbitrale, i biancorossi dovettero viverla nel corso della Coppa Anglo-Italiana del 1977. Al trofeo presero parte 12 squadre, 6 italiane ed altrettante inglesi, partecipanti ai rispettivi campionati di serie C. Il calendario previde 4 gare per ogni compagine, contro team dell’altra nazione, due da disputare in casa, e due in trasferta. Il regolamento, con una novità assoluta per i tempi, previde i 3 punti per ogni vittoria.

Gli incontri si giocarono tra aprile e giugno di quell’anno. Il club del Presidente De Palo, che al termine della stagione avrebbe centrato la promozione in B, si presentò ai nastri di partenza della competizione come una delle favorite.

Il primo impegno, in calendario il 27 aprile, previde il match contro il Bath City, in Inghilterra. I britannici, galvanizzati dal fattore campo, ebbero la meglio sugli uomini di mister Giacomo Losi, che dovettero soccombere con il punteggio di 2-1. A nulla valse la rete della bandiera di Marco Biloni a dieci minuti dal termine.

Tre giorni dopo, lo scontro con lo Yeovil Town. Una partita che ebbe dell’incredibile. Sotto accusa finì l’arbitro anglosassone Shapter, reo a detta dei baresi, di aver convalidato un gol irregolare ai padroni di casa, e di aver espulso Sciannimanico. I pugliesi si portarono per 3 volte in vantaggio, grazie ai gol ancora di Biloni, dopo 23 minuti, di Raffaele all’inizio della ripresa e di Nico Penzo, a 5 giri di lancette dalla fine delle ostilità. Ma vennero puntualmente rimontati dagli avversari. All’ottantottesimo, sul risultato di 3-3, un fatto increscioso turbò la serenità degli italiani.

Il pubblico iniziò un fitto lancio di pietre verso il campo, ed una di queste centrò alla testa il giovane difensore Ambrosi, che, privo di sensi, dovette abbandonare la contesa. In ospedale, gli venne riscontrato un trauma cranico. Il Bari, ridotto in 9, subì la quarta rete avversaria, siglata al 93’ da Jickton. Il reclamo della società, volto a vincere la gara a tavolino, venne incredibilmente respinto.

A nulla valsero le affermazioni conseguite, due mesi dopo, al “Della Vittoria”, nelle 2 restanti partite del torneo. Il 22 giugno a far visita agli uomini di Losi fu il Chelmsford, battuto 6-1, grazie alle doppiette di Penzo ed Asnicar ed agli acuti di Sigarini e Mariano. Il 25 dello stesso mese, fu il Redditch a perdere in terra pugliese, con un combattuto 2-1, firmato da Asnicar e dal rigore di Scarrone al 67’.

I baresi, nella classifica suddivisa per nazione, chiusero con 6 punti, uno in meno della capolista Lecco, destinata a battere in finale proprio il Bath City. Se il ricorso societario, circa il match con lo Yeovil, insomma, fosse stato accolto, il club avrebbe raggiunto l’ultimo atto della manifestazione, lottando per la Coppa.

Sezione: Amarcord / Data: Mer 29 aprile 2020 alle 14:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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