La calda estate del 1998 porta a Bari due calciatori danesi. Michael Madsen e Peter Knudsen, classe 1974 il primo e 1973 il secondo. A scovarli, naturalmente, é Carlo Regalia, vero eroe dei due mondi del mercato biancorosso. I due centrocampisti - Madsen poteva anche giocare all’occorrenza come difensore esterno - vengono presentati alla stampa il 12 giugno. Vincenzo Matarrese, elegantissimo come sempre, nell’occasione in giacca color senape, camicia celeste e cravatta blu a pois bianche, li tiene per mano come un bravo padre fa coi figli.
I due danesi, bruno e dal viso allungato Madsen, biondo e dalla mandibola quadrata Knudsen, sorridono mostrando orgogliosamente di fronte a microfoni e taccuini la nuova maglia da trasferta del Bari. Naturalmente griffata Lotto. Matarrese prende posto, con accanto i due calciatori, quindi Alberti, Ghirelli, Holmark, presidente dell’A.B. Copenaghen, Morabito e Regalia. In prima fila ci sono anche le fidanzate di Madsen e Knudsen, la bionda Mille e la bruna Dorte. Holmark racconta che voleva privarsi solo di uno dei due ma Regalia gli aveva risposto che avrebbe preso entrambi oppure l’affare sarebbe saltato.
Il caldo sole di Bari unito al profumo del mare aiuta i due calciatori a calarsi nella nuova realtà. Il più soddisfatto é Madsen, mentre Knudsen, pur stando bene in Puglia, combatte contro una nostalgia quotidiana della Danimarca. Fascetti mette da parte il romanticalcio e adotta la consueta e proverbiale praticità e li getta immediatamente nella mischia. É proprio Knudsen a disputare, rispetto al connazionale, prestazioni più convincenti, condite anche da qualche bel gol, come quello che vale il definitivo 2-2 del Bari all’Arechi di Salerno nei minuti di recupero di una gara interminabile. Neanche i gustosi frutti di mare che il Ridge di Danimarca assapora in compagnia di Madsen lo aiutano a dimenticare la tipica preparazione dello smørrebrød. A fine stagione chiede di fare ritorno in Danimarca.
Vincenzo Matarrese, animo nobile e galantuomo, acconsente. Knudsen se ne torna all’ Akademisk Boldklub perché contro la nostalgia canaglia non c’è gol che può condurre al successo. Madsen si ferma a Bari, la città gli entra dentro, il San Nicola se lo tatua nell’anima. E un incredibile gol al Milan lo rende, ancora oggi, indimenticabile. Dalla Danimarca a Bari, i giganti del Nord Europa che, in modo diverso, ancora oggi, vengono ricordati. Una pagina di storia, a modo loro, l'hanno scritta entrambi. Con modi e stili diversi, ma un segno l'hanno lasciato.
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