Corto muso, direbbe qualcuno. L'1-0 allegriano ottenuto dal Bari è l'ennesima prova di forza di una squadra che, rispetto al girone d'andata, è più sicura dei propri mezzi ed ha acquisito la maturità da grande: non c'è più solo la formazione sbarazzina devastante in contropiede ed in grado di divertirsi segnando gol a grappoli, ma anche una compagine che è diventata in grado di vincere partite sporche e combattute, lottando fino al novantesimo. Come era avvenuto già sabato scorso contro il Brescia, anche nell'infrasettimanale i ragazzi di Mignani hanno saputo soffrire e serrare i ranghi conquistando tre punti che, forse, nella prima parte di stagione non sarebbero arrivati.

Il primo tempo è stato equilibrato, con le due squadre che si sono rese pericolose a fasi alterne. Il Venezia ha sfruttato soprattutto l'ampiezza del campo, con il Bari che non sempre è stato bravissimo nell'effettuare le scalate per coprire al meglio le fasce laterali: in quelle zone i lagunari sono riusciti a portare spesso Ciervo Candela all'uno contro uno con i terzini biancorossi, cercando cambi di campo e l'appoggio delle mezzali per triangolazioni che hanno mandato in difficoltà gli uomini di Mignani. 

I biancorossi, invece, hanno provato a rendersi pericolosi sia con le verticalizzazioni per la profondità di Cheddira, sia con la manovra ragionata per aprire la retroguardia avversaria. Ne è uscita una prima frazione con occasioni da entrambe le parti, con leggera prevalenza degli uomini di Mignani: il Venezia ha avuto una clamorosa occasione neutralizzata da un eccezionale salvataggio di Benedetti, mentre i pugliesi hanno creato diverse opportunità con Cheddira e lo stesso Benedetti. 

In avvio di ripresa i biancorossi hanno sofferto l’intraprendenza degli ospiti, che sono scesi in campo con un piglio decisamente più aggressivo: i ragazzi di Vanoli hanno aumentato i giri del motore ed iniziato a schiacciare il Bari nella sua metà campo. Un atteggiamento che aveva portato gli arancioneroverdi a trovare anche la rete del vantaggio con una gran botta di Pohjanpalo dalla distanza, annullata però per una manata di Cherychev su Ricci.

Nel momento migliore dei lagunari, però, il Bari è riuscito a sbloccarla: grande protagonista è stato Molina, che scalando sulla corsia di destra ha servito un cross al bacio per la testa di Bellomo. Il trequartista è stato bravissimo ad insaccare battendo Joronen e facendo esplodere una Curva Nord in delirio: è stata tutta la squadra, poi, ad andare a prendersi l’abbraccio dei propri tifosi, rispolverando anche lo storico trenino.

Da allora il Venezia ha continuato a premere il piede sull’acceleratore, mentre Mignani ha scelto di coprirsi inserendo Zuzek in difesa e mettendosi a specchio con il 3-5-2 ospite. Il finale è stato di sofferenza, ma si è concluso con il successo condito da un boato del San Nicola: il Bari è terzo, ad un solo punto di distanza dalla promozione diretta. Sognare si deve, ma ora la grande sfida è quella della continuità: Ascoli, il terzo appuntamento in una settimana, sarà un altro bel banco di prova.

Sezione: Copertina / Data: Mer 01 marzo 2023 alle 23:46
Autore: Raffaele Digirolamo
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