Il Bari ha iniziato col peggior risultato possibile il suo cammino in Supercoppa di C, finendo per essere battuto 2-1 tra le mura amiche dal Sudtirol. Ora i galletti sono obbligati a vincere a Modena, sabato prossimo, per conservare qualche speranza di alzare il trofeo. Le ragioni della sconfitta sono molteplici, e di seguito proviamo ad enumerarle.

CONCENTRAZIONE NON AL TOP – I biancorossi hanno chiaramente già conseguito l’obiettivo stagionale, quello di venir via (si spera per sempre) dall’inferno della Lega Pro. Una volta conseguita la promozione, in quel di Latina, la truppa di Mignani ha rallentato il passo, rispetto alle attese. Dopo la vittoria di misura con l’Avellino, infatti, sono arrivati lo scialbo pari di Taranto e le due sconfitte consecutive in casa contro Palermo ed, appunto, Sudtirol. Un po’ di rilassatezza, dopo una stagione comunque complessa e lunga, si può pure manifestare, seppur inconsciamente.

TURNOVER – Mignani, così come il suo omologo Javorcic, ha dato spazio a qualche elemento con minor minutaggio nel corso dell’annata, come Belli, Polverino e Simeri, lasciando in panchina, tra gli altri, anche Antenucci. Scelta che ci può stare, e che è stata messa in atto anche dall’avversario. Solo che, nella ripresa, gli ingressi, da parte altoatesina, di gente come Odogwu e Casiraghi, inizialmente tenuta a riposo, ha spostato l’asse della gara decisamente da parte ospite. Il ricorso ai cambi offensivi da parte del mister barese, con gli inserimenti di Citro prima e dello stesso Antenucci poi, non hanno prodotto i risultati sperati, a match già ampiamente compromesso.

MENO CORSA DELL’AVVERSARIO – Lungo tutto il match, ma in special modo nella ripresa, è sembrato un Bari in difficoltà sul piano atletico, rispetto ai sudtirolesi. Messa al cospetto di una squadra solida in tutti i reparti, con ricambi all’altezza, la truppa di Mignani ha sofferto non poco le trame di una compagine che, nel suo campionato, è stata in grado di mettere insieme 90 punti, perdendo solo 2 volte in stagione e subendo appena 9 reti. Come ammesso anche dal tecnico barese, questo Sudtirol ha dimostrato la sua forza, al cospetto di galletti certamente non motivatissimi.

ATMOSFERA VACANZIERA – Ad acuire il senso di inutilità del match, agli occhi degli atleti biancorossi, può aver contribuito anche lo scarso afflusso di pubblico. Erano in 5 mila, sugli spalti del S. Nicola. E dopo i bagni di folla consecutivi delle ultime gare casalinghe, il team barese può aver sofferto anche questo dato, nella misura in cui ha dimostrato il sostanziale disinteresse dell’ambiente ad una competizione non certo di primo piano. Non temano, gli uomini di Mignani. Quando sarà il momento, il grande pubblico visto nelle ultime uscite tornerà su quei gradoni. Ed è un peccato aver chiuso un’annata comunque di livello con un paio di cadute casalinghe.

Sezione: Copertina / Data: Dom 01 maggio 2022 alle 12:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
vedi letture
Print