Tra gli ospiti della terza puntata di CasaTuttoBari è spiccata la presenza di Piero Doronzo. L'ex segretario generale si è lasciato andare ai numerosi ricordi nella sua lunghissima esperienza lavorativa in Puglia: "Non posso che conservare una memoria straordinaria. Bari è stata metà della mia vita (19 anni), mi ha formato. Trovare un momento più bello è difficile, un tumulto di emozioni. Forse le promozioni ma sono davvero tanti, dagli anni in Serie A alle storiche vittorie di San Siro. Sono affezionato a tanti allenatori e giocatori. Il pubblico poi ti trascinava ovunque, anche in trasferta c'erano sempre 2-3 mila persone". 

Un pensiero particolare per la meravigliosa stagione fallimentare: "Iniziata con mille difficoltà e problemi. Mi ricordo che in ritiro non avevamo il materiale per lavorare e tenemmo i giocatori due giorni fermi in albergo a Verona per delle presunte visite. Alla fine il dispiacere è stato non aver portato a termine quella straordinaria rimonta ma anche la grande soddisfazione di aver ricreato quel legame unico, quella simbiosi ed empatia tra gente e squadra. Tutti hanno anteposto gli interessi personali per l'unico obiettivo di far salvare la società. Senza quel tipo di campionato, non sarebbe mai stata venduta".

Sull'addio e le voci di un riavvicinamento nell'estate 2018: "Lasciai un contratto a tempo indeterminato, senza alcuna certezza e rimpianti. Probabilmente confermando la squadra del 2014, si sarebbe andati in Serie A. Dopo il fallimento ci aveva chiamato ma poi non si è concretizzato nulla. Ora siamo contenti per il Bari, la società è in mano ad un gruppo importantissimo e con un management di tutto rispetto. Desiderio di tornare? Se dicessi di no, direi una bugia ma stanno lavorando bene".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 18 aprile 2020 alle 23:00
Autore: Gianmaria De Candia
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