Una delle stagioni più brutte e tristi della storia ultracentenaria del Bari è quella 2010/11. I biancorossi, nonostante un ottimo avvio di campionato, retrocedettero in Serie B mestamente da ultimi della classe. Nel buio che ricopre quei ricordi c'è però una piccola stella che risplende nella memoria degli appassionati del Bari. E' quella di Erik Huseklepp, attaccante norvegese che si trasferì in Puglia nel mercato di riparazione. Il suo bottino finale fu di 14 presenze e 2 reti, ma quello che è rimasto impresso nei tifosi è stato il suo impegno, la sua naturalezza al cospetto di un autentico tracollo collettivo. 

Huseklepp, classe 1984, è intervenuto ai nostri microfoni, ricordando con estremo piacere i momenti che lo hanno legato al Bari: "E' stato bellissimo poter giocare nel Bari. Era un periodo difficilissimo, perché stavamo retrocedendo, ma ho apprezzato tutto il tempo trascorso in Puglia. Ho amato giocare al San Nicola. I tifosi erano sempre carini con me, anche io li ricordo con piacere. Penso di aver giocato alcune belle partite, sono ancora triste nel pensare che siamo retrocessi. Mi sarebbe piaciuto restare, ma la situazione non era bella e la società decise di cambiare tutta la squadra".

Bandiera del Brann, squadra norvegese, Huseklepp ha ricordato la trattativa che lo ha portato a vestire il biancorosso: "All'inizio di gennaio il mio agente mi chiamò dicendomi dell'interesse del Bari. Io gli dissi subito che ero interessato al trasferimento. Aspettai tanto tempo, iniziai anche a pensare che non si sarebbe fatto più nulla. Invece l'ultima notte dell'ultimo giorno di mercato il mio agente mi chiamò dicendomi che il Bari aveva trovato l'accordo col Brann e il trasferimento era fatto. Presi subito l'aereo per Milano e passai tutta la giornata con Angelozzi (il ds del Bari dell'epoca, ndr). Accettai i termini del contratto e firmai il mio contratto con il Bari. Fu una giornata indimenticabile, non vedevo l'ora di andare a Bari e giocare per il Bari".

Una delle partite più belle disputate fu contro la Roma, dove i galletti persero 3-2 al termine di una grande prova di squadra. In quella gara Huseklepp realizzò il suo primo gol in Italia e l'emozione fu incredibile: "Segnai di testa, uno dei gol più belli della mia carriera. Ma ricordo anche il pareggio fuori casa a San Siro col Milan e la vittoria nell'ultima giornata a Bologna per 4-0. Purtroppo di quel gruppo non sono rimasto in contatto con nessuno. Ero molto amico di Codrea e Gazzi. Ma tutti erano carini con me, avevo un buon rapporto con tutti".

Al termine della stagione Huseklepp si strasferì al Portsmouth, in Inghilterra. Dopo un passaggio al Birmingham il ritorno in Norvegia, dove qualche anno fa ha terminato la carriera: "Gioco attualmente in terza divisione norvegese (la nostra Serie C, ndr), in un club di Bergen. E' un livello amatoriale, lo faccio per divertirmi. Lavoro adesso come opinionista in Tv e anche in un giornale. Purtroppo in questi anni non ho mai avuto l'occasione di tornare a Bari, che come città mi è davvero piaciuta. Spero di tornarci un giorno".

Nonostante il poco tempo trascorso in biancorosso, Huseklepp non ha mai dimenticato il biancorosso. E' lui che ci chiede se verranno disputati i play-off in Serie C, visto che ha sempre seguito le sorti del Bari. Favorevolmente colpiti, gli spieghiamo la difficile situazione calcistica italiana: "Ho sempre seguito le vicende del Bari. Ogni tanto vedo dei video delle partite su YouTube. Spero possano giocare i play-off e salire di categoria. Il mio desiderio è che il club torni in Serie A e diventi un grande club".

Il suo ricordo come detto è vivo nel cuore dei tifosi. La sua semplicità ha colpito tutti. E Huseklepp ci tiene a ringraziare tutti: "Ringrazio tutti i tifosi per il loro supporto nel mio periodo a Bari. I tifosi sono incredibili, mi sono divertito molto in quei mesi. Come detto spero che il Bari diventi un grande club di Serie A. Loro lo meritano. La Puglia è una regione così bella e grande che merita di avere un club all'altezza. Un saluto a tutti".

Sezione: Esclusive / Data: Dom 17 maggio 2020 alle 10:30
Autore: Claudio Mele
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