Per Angelo Terracenere, ex centrocampista dei galletti, con i quali vanta oltre 200 partite ufficiali disputate in tutte le competizioni, non ci sono dubbi: mercoledì, nella gara che vedrà contrapposte Bari e Reggiana, altra squadra del suo passato, tiferà per il club dei De Laurentiis: “Il mio cuore è biancorosso, questo è poco ma sicuro. A Reggio Emilia sono stato solo 4 mesi, nel 1997. Ho visto qualche partita dei granata in televisione, e mi è sembrato molto bravo Kargbo, una punta da tenere d’occhio. Non sarà facile, anche se sulla carta i pugliesi sono favoriti. La qualità tecnica di Antenucci e compagni dovrà emergere per forza. Nel match casalingo con la Carrarese, la squadra mi è piaciuta, soprattutto nel primo tempo e nei supplementari. Sono convintissimo che andremo in B. Questa città merita la A, e con questa società è giusto sognare la massima serie. Abbiamo un tecnico molto preparato, e ritengo in questo momento Vivarini l’allenatore giusto per il Bari. La fisionomia di gioco è evidente, chiunque vada in campo sa cosa deve fare. Con Cornacchini non avevo la stessa impressione. Ora è il momento di stare tutti dalla stessa parte, per centrare l’obiettivo.”

Una chiosa sull’esperienza del mediano in Emilia: “All’epoca mi volle Francesco Oddo, in cadetteria, in una compagine che contava nei suoi ranghi Evani e Filippo Galli. Gente con trascorsi importanti, pronta a lottare per la promozione. Andai, ma mi resi subito conto che l’ambiente non faceva per me. Ero abituato a Bari e Pescara, cittadine dal clima mite, e con il mare. Mi ritrovai in un contesto nel quale, a settembre, la nebbia la faceva da padrona. Gli allenamenti non li seguiva nessuno. Con il Milan, in Coppa Italia, c’erano poche migliaia di spettatori. E, dopo pochi mesi, tornai in Abruzzo. Non c’è paragone con la realtà barese. Mi resta il ricordo di un centro abitato comunque molto bello, e ben organizzato. Ma non avevo gli stimoli giusti per restare, lo comunicai al presidente Dal Cin ed andai via.”

Sezione: Esclusive / Data: Lun 20 luglio 2020 alle 13:30
Autore: Giovanni Gaudenzi
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