Si preannuncia accesa la diatriba, tra le società di Lega Pro, per decidere quale possa essere il destino del campionato in corso. L’assemblea nazionale convocata per il 4 maggio prossimo si preannuncia una vera e propria battaglia, sul piano del regolamento, relativamente alle modalità attraverso le quali attribuire le posizioni utili per le promozioni. Argomento che, ovviamente, tocca da vicino il Bari.

Il Consiglio Direttivo della categoria ha formulato nei giorni scorsi delle proposte (blocco delle retrocessioni, sospensione del campionato, promozione in B delle tre compagini attualmente prime nei gironi, e sorteggio della quarta squadra destinata al salto di categoria, tra quelle che avrebbero diritto ai playoff). Ciò che ha fatto imbestialire un po’ tutti, rendendo incandescente la questione, è stata la scelta di rendere pubbliche tali indicazioni. Sarebbe stata gradita, infatti, una maggior riservatezza.

Posto che le decisioni che saranno prese non potranno prescindere dall’evoluzione della pandemia da Covid-19 sul territorio nazionale, molti club si dicono pronti a riprendere l’attività agonistica sin dai primi giorni di maggio, a patto che il Governo lo consenta. Indubbiamente, ci vorrà un lasso di tempo di almeno due/tre settimane perché i calciatori siano fisicamente pronti ad affrontare nuovamente le gare.

Ma il centro del dibattito, secondo quanto appreso dalla nostra redazione, sta proprio in quell’unico posto per il salto di categoria, da attribuire secondo modalità ancora da stabilire. Non ci sarebbero grossi ostacoli, per il salto di categoria delle attuali prime classificate dei tre gironi. Un nutrito gruppo di compagini, infatti, preferirebbe giocarsi le proprie possibilità sul campo attraverso spareggi da disputarsi, con fasi ad eliminazione diretta, nel corso del mese di giugno, o al più tardi a luglio, in una località da stabilire.

Disputare tutti gli incontri previsti dal calendario, facendo ripartire i campionati come se nulla fosse successo, infatti, appare un’ipotesi irrealistica, attualmente. Se questo fosse possibile, anche rispettando il protocollo sanitario previsto per la serie A, che ha dei costi molto elevati, sarebbe la soluzione sportivamente migliore. Ma le finanze di molte società, in assenza di pubblico pagante, non possono sopportare un esborso che è nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro.

Sette/otto squadre, tuttavia, si starebbero organizzando in questo senso, per formulare nelle sedi competenti soluzioni concrete che possano portare alla disputa di qualcosa di simile ai playoff, solo con un minor numero di partecipanti. Nulla di ufficiale, ancora. I team interessati, infatti, al momento hanno solo palesato, in molti casi ufficialmente, la loro contrarietà all’ipotesi del sorteggio. Tutelare investimenti milionari, per allestire formazioni all’altezza di vincere i campionati, è prioritario. Lasciare che a decidere tutto questo sia la fortuna, con un sorteggio in stile lotteria, in effetti, appare fuori luogo.

Sezione: Esclusive / Data: Lun 20 aprile 2020 alle 13:45
Autore: Giovanni Gaudenzi
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