Ad ottobre Francesco Valiani compirà 40 anni ma la sua avventura nel mondo del calcio non è vicina al termine. Il centrocampista, intercettato in esclusiva dai nostri microfoni, ha fatto il punto sulla sua stagione tra le fila della Pistoiese: "Sono tornato dopo tanti anni nella squadra della mia città. C'era già stata una mezza idea proprio quando lasciai Bari ma poi mi trasferii al Livorno. In estate ho fatto una scelta voluta e sentita. E' stata una bella emozione rivestire questa maglia e la fascia da capitano. Negli ultimi anni c'era poca alchimia tra società e tifosi mentre in questa stagione eravamo riusciti a ricreare entusiasmo e un gran rapporto". 

Poco ottimista sulle possibilità di ripresa: "Gravina ha un po' spiazzato le votazioni di C ma credo sia molto difficile riprendere nella nostra categoria. Per me si potrà ricominciare solo con meno restrizioni perché questi protocolli sono poco attuabili per una questione di organizzazione e risorse. Noi calciatori vorremmo riprendere e terminare la stagione, tuttavia nel caso passi questa linea, sarebbe più fattibile bloccare la griglia playoff ed eventualmente playout, giocando solo quelli. Anche per tutelare tutte le piazze che hanno investito soldi". 

Valiani ha poi speso dolci parole sulla sua esperienza in biancorosso tra l'agosto 2015 e il gennaio 2017 (54 presenze e 4 reti): "Difficile dimenticare Bari, mi porto dentro tutto. Sono arrivato con mister Nicola, con cui mi trovai benissimo, e i primi mesi furono fantastici ai livello di calore e di piazza. Inizialmente si pensava di poter vincere il campionato, poi si è un po' complicato tutto e siamo usciti in maniera assurda ai playoff contro il Novara. Quando sono andato via, non nego che avevo le lacrime agli occhi. Stavo pensando di rimanere a vivere zona, io e mia moglie ci eravamo ambientati in maniera fantastica. Ricordo però che prima di arrivare, avevo qualche dubbio per il fatto di non aver mai giocato nel meridione. E' stato un po' come nel film 'Benvenuti al Sud', l'esperienza calcistica più emozionante della mia carriera. Avevo un ottimo rapporto con i compagni, soprattutto con Di Cesare. Bari ti entra dentro e lui ne è la dimostrazione. E' tornato in D dopo aver essere risalito con il Parma". 

Sull'addio: "Con Sogliano e proprietà ho sempre avuto un rapporto corretto, anzi Sean era contrario alla mia cessione anche perchè era consapevole del mio ruolo nello spogliatoio. Colantuono però non la pensava ugualmente. Non avevamo un gran rapporto, non vedevo abbastanza schiettezza in lui. Non avevo alcuna pretesa di giocare ma non sono abituato a stare dove non mi vogliono e quindi decisi di cambiare aria".

Sulla compagine biancorossa e le relative chance di ripresa: "Bisogna considerare due fasi per via del cambio di allenatore. Non è stata una falsa partenza ma la Reggina ha pedalato subito forte. A mio parere i galletti hanno fatto un grandissimo campionato poi la perfezione non è arrivata. Magari non avesse trovato una squadra con quel ritmo, ora sarebbe stata prima".

​​​Dedica finale: "Un saluto con tutto il cuore ai tifosi del Bari e anche alla squadra, a cui auguro di poter raggiungere l'obiettivo promozione. Poi un abbraccio speciale a Valerio Di Cesare, grande amico e capitano". 

Sezione: Esclusive / Data: Mer 13 maggio 2020 alle 20:30
Autore: Gianmaria De Candia
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