Il pareggio di Bolzano, così come quello rimediato contro il Pescara, ha il sapore, ancora una volta, dell'occasione sprecata. Non vincere contro una squadra, in dieci dal 25', e presente sin dall'inizio nei bassifondi della classifica, rappresenta un delitto sportivo.

Ad onor del vero, il Bari ha fatto pochissimo per provare a vincerla, trovando un Sudtirol piuttosto battagliero e ordinato. Questo è stato uno dei temi principali della gara; un qualcosa che si trascina dall'inizio del campionato. La costante sterilità offensiva del Bari, capace di segnare un solo gol nelle ultime quattro simboleggia un problema radicato nelle fondamenta. Numeri che certificano, anche nelle reti fatte, una media da retrocessione. Tanti calciatori, poi, sono apparsi pesci fuor d'acqua. Vedasi Partipilo e Antonucci, subentrati per saltare l'uomo e puntualmente fermati; oppure Verreth, che in regia ha dato poca sostanza.

Generalmente, il Bari, ancora una volta, ha evidenziato tutte le sue carenze tecniche, sia tra i titolari sia tra chi è subentrato. L'unico veramente che si salva, tra le fila dei biancorossi, è Cerofolini, che sta tenendo a galla una barca che cerca sempre più di affondare. Anche Moncini, tralasciando un colpo di testa, sembra in calo rispetto a un inizio spumeggiante.

Tanti, dunque, i segnali negativi. Il tempo passa e la cura Vivarini non sembra funzionare. Se qualcosa non dovesse cambiare, e in fretta, il campionato del Bari si preannuncia di totale sofferenza.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 21:00
Autore: Armando Ruggiero
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