L’ultima prestazione di Dorval non è stata un episodio qualunque: è stata una di quelle partite in cui un giocatore, senza bisogno di gol o numeri appariscenti, fa capire di aver cambiato livello. In un contesto difficile, con una squadra che fatica a trovare certezze e in un clima teso sia in campo che sugli spalti, lui ha messo personalità, ritmo, coraggio e continuità. È stato uno dei pochi a dare l’impressione di poter incidere davvero e, soprattutto, di avere qualcosa in più rispetto al resto della squadra in questo momento.

E proprio ora che Dorval sembra aver fatto uno scatto mentale e tecnico, si presentano due spauracchi molto concreti. Il primo riguarda il mercato di gennaio: quando un giocatore mostra crescita, intensità e potenziale nel giro di poche settimane, è inevitabile che venga attenzionato. Non c’è bisogno di immaginare scenari o alimentare teorie: il calcio funziona così. I profili giovani, veloci, fisici e con ampi margini fanno gola, soprattutto quando esplodono in un contesto dove pochi stanno brillando.

Il secondo spauracchio è la Coppa d’Africa. Dorval è eleggibile per l’Algeria e il torneo si giocherà dal 21 dicembre al 18 gennaio. Una eventuale convocazione lo terrebbe lontano dal Bari nel pieno della stagione, e anche senza conoscere il percorso dell’Algeria, è già chiaro che la sua assenza peserebbe. Perché oggi Dorval non è un giocatore facilmente sostituibile: è uno dei pochi che sta portando intensità, progressione e imprevedibilità.

Questa combinazione, crescita sul campo e possibili scenari futuri, cambia prospettiva. Dorval non è più soltanto “una sorpresa”, ma sta diventando un riferimento. Uno di quelli che, quando prende fiducia, trascina, dà struttura, accende la partita. Un profilo che sposta equilibri, tecnici e mentali.

E allora sì, il concetto è semplice, quasi obbligato: il Bari deve goderselo. Perché quando un giocatore arriva a questo tipo di maturazione, il tempo per apprezzarlo potrebbe non essere infinito. E perché in una stagione dove troppe certezze sono mancate, lui, almeno adesso, ne rappresenta una. Dorval sta crescendo, sta incidendo e sta cambiando la percezione di sé agli occhi di tutti. E quando succede questo, il campo non mente: significa che qualcosa, finalmente, sta andando nella direzione giusta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 10 dicembre 2025 alle 18:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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