Intervistato da Gianlucadimarzio.com, il centrocampista del Bari Ahmad Benali ha parlato delle tante difficoltà vissute in stagione: "La squadra prendeva botte e non riusciva a reagire. In quei casi purtroppo il primo a pagare è l'allenatore. Dobbiamo ringraziare Federico Giampaolo e Vito Di Bari, ci hanno fatto tornare delle certezze e ci siamo sentiti di nuovo forti, anche se il campionato ha dimostrato il contrario. Il ds Polito e il presidente Luigi De Laurentiis ci sono stati sempre vicini".

Il centrocampista ha parlato anche del suo compagno Valerio Di Cesare:"Avevo giocato con lui 10 anni fa, era un bambino che aveva 30 anni. L'ho rivisto a Bari ed è ancora un bambino di 41 anni, ho ritrovato lo stesso ragazzone, sono straonorato di aver giocato con lui. Prendo spunti dal campo e a livello umano. Non è solo un capitano, è un grandissimo uomo con grandissimi valori. Lui non poteva mai chiudere con una retrocessione".

Sul futuro del difensore: "Se lui sta bene, perché deve smettere? La carta di identità è solo un numero, è il più forte della categoria in difesa. Sono scelte personali ma conosce il mio punto di vista".

Benali ha rivelato anche la squadra per cui fa il tifo: "Sono cresciuto a Manchester, a scuola eravamo 30 tra inglesi, ragazzi africani, indiani. Ringrazio mia mamma che ci ha cresciuto con una cultura molto aperta. Al City ci trattavano benissimo: mensa di primo livello, scarpe pulite ogni giorno, palestra di primo livello. Al Rochdale era tutta un'altra storia ma lì ho iniziato a capire il calcio. Il mio rapporto con i Citizens? Sono nato a un chilometro dal vecchio stadio, vedere il City in Champions e vincere la Premier è strano. Quando mi hanno preso era in C, appena retrocesso. Vederlo così in alto in 15 anni è stata un'emozione unica".​​​​​​

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 27 maggio 2024 alle 14:50
Autore: Raffaele Digirolamo
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