Pareggio a reti bianche per il Bari sul campo del Südtirol, ma è uno 0-0 che lascia poco da festeggiare. I biancorossi tornano a casa con il terzo pareggio consecutivo, maturato contro una squadra rimasta in dieci uomini già dal 25’, eppure capace comunque di rendersi pericolosa e di mettere in difficoltà una manovra offensiva ancora una volta sterile. Ancora una volta, la superiorità numerica non viene sfruttata e finisce per trasformarsi in un’occasione persa, fotografia fedele dei limiti strutturali di questa squadra, che fatica terribilmente a fare la partita e a colpire quando avrebbe il controllo del match.

CHI SALE – In una gara povera di spunti offensivi, le note positive arrivano soprattutto dalla fase difensiva. Cerofolini si conferma una certezza tra i pali, con una prestazione attenta e una parata di altissimo livello sulla punizione di Casiraghi a ridosso dell’intervallo che tiene in piedi il Bari nel momento più delicato della partita. Bene anche il reparto arretrato nel suo complesso, guidato da un Pucino solido e concentrato: con la fascia da capitano al braccio si fa trovare sempre pronto, dando ordine e sicurezza alla retroguardia. Senza particolari acuti, ma senza nemmeno sbavature, le prove di Nikolaou e Kassama, che svolgono il compitino senza incidere in positivo né affondare.

CHI SCENDE – Se il Bari non riesce a vincere partite come questa, molto passa dalle prestazioni del reparto offensivo e dei subentranti. Delude ancora una volta Partipilo, il cui ingresso in campo è totalmente fuori contesto: sembra non entrare mai davvero in partita e, pochi secondi dopo essere subentrato, rimedia un giallo evitabile, sintomo di scarsa lucidità. Gytkjær parte con due buoni guizzi in area che fanno sperare in qualcosa di diverso, ma si spegne rapidamente, sparendo dal match e non riuscendo mai a essere un riferimento reale per la squadra. Sottotono anche Verreth, apparso poco brillante: la sua gara è priva di qualità e macchiata da un’ammonizione inutile, che fotografa una prestazione lontana dai suoi standard. A questi si aggiunge Antenucci, che ancora una volta non riesce a sfruttare l’occasione concessagli. Ha sui piedi un paio di situazioni favorevoli, ma manca di cattiveria e precisione sotto porta, sprecando chance che, in una partita così bloccata e contro un avversario in inferiorità numerica, avrebbero potuto cambiare il volto del match.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 13 dicembre 2025 alle 20:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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