Dicembre verità. Vivarini tra risultati e osservazioni. Col mercato all'orizzonte

Sarà un dicembre verità. Quello del Bari inizia giovedì con la sfida-recupero in programma a Castellammare contro la Juve Stabia. Un ostacolo non così banale per Vicari e compagni che hanno già dimostrato di soffrire un po' chiunque e devono ritrovare una certa tenuta in partita. Per Vivarini l'operazione riscatto inizia proprio in Campania e proseguirà con un calendario piuttosto fitto fino alla conclusione del 2025. Sarà, poi, calciomercato e mai come quest'anno potrebbe arrivare come una benedizione per ovviare alle criticità che la rosa ha palesato fin qui.

Non mancano occhio ed esperienza a Vivarini che, già ai tempi della sua prima esperienza in biancorosso, mostrò una certa competenza nell'individuare i profili giusti per un finale reso rocambolesco poi dal Covid, ma che il Bari stava interpretando per rincorrere l'obiettivo massimo. Anche in quell'occasione l'ex mister dell'Empoli subentrò in corsa e dovette accettare una formazione non decisa da lui e rimodellata, semmai, nel corso dell'appuntamento invernale. Lì, ad esempio, arrivò un certo Laribi che per la C spostava eccome. Servirebbero squilli del genere in un campionato che il Bari può ancora, almeno per la classifica, risollevare.

Urgono difensori ad una macchina tremendamente ballerina. Moncini, poi, è troppo solo lì davanti e qualcosa andrà messo per cucire a dovere le trame offensive. Le prossime settimane serviranno a Vivarini per battezzare un modulo preciso e capire i margini di questo gruppo sulla base di uno schema che abbia futuribilità. Vietato alternare moduli e approcci che non farebbero che ritardare ulteriormente il percorso di crescita già particolarmente affannoso. Occhio anche alle uscite: in tanti stanno deludendo e, seppur rosa larga, quella del Bari sembra oggi una squadra incapace di fare il salto di qualità. I tagli, insomma, non dovrebbero mancare. Ma al loro posto, arriveranno pedine funzionali all'obiettivo? Il mercato, si sa, è teatro di sogni. Vivarini, un po' tecnico un po' "manager", dovrà stimolare iniziative, magari pure con qualche risultato più incoraggiante da qui all'apertura delle contrattazioni: sarebbe il viatico migliore per vivere con un pizzico di serenità e fiducia in più ogni scelta.