L'esonero di Fabio Caserta e l'arrivo di una nuova guida tecnica non modifica di certo la qualità e le carenze della rosa del Bari. Anzi, impongono alla società una sola e ineludibile priorità: intervenire sul mercato di gennaio. Ma quale reparto presenta le lacune più gravi e richiede un'azione immediata da parte della dirigenza per correggere gli squilibri dell'organico?

​Il dibattito è acceso, poiché su tutti sia difesa che centrocampo hanno mostrato nello stesso tempo, ma in modo diverso, alcuni deficit evidenti in questa prima parte di stagione.

La necessità di rinforzi in difesa è sottolineata dai numeri impietosi, con la squadra tra le peggiori per gol subiti in Serie B. Il reparto ha manifestato una cronica mancanza di leadership e solidità, crollando psicologicamente nei momenti di maggiore pressione, come tristemente testimoniato nella debacle contro l'Empoli. Non ce ne voglia Nikolaou, ma sicuramente non ha mostrato alcuna affidabilità. E anche lo stesso capitan Vicari ha avuto, soprattutto ultimamente, diverse amnesie. Manca un vero e proprio "muro", un difensore centrale di grande esperienza e carisma che sia in grado non solo di guidare la retroguardia, ma anche di dettare i tempi e le posizioni ai compagni. Senza un pilastro sicuro, ogni manovra avversaria si trasforma in un potenziale pericolo, rendendo il lavoro di ricostruzione del nuovo allenatore estremamente precario.

Parallelamente, il centrocampo è apparso come un reparto sostanzialmente carente e sbilanciato. Le buone intenzioni offensive si sono scontrate con l'assenza di muscoli, aggressività e fisicità. La zona nevralgica del campo viene costantemente persa, lasciando la difesa esposta al primo attacco avversario e rendendo sterile il lavoro degli attaccanti. L'eccessiva abbondanza sulla trequarti non ha mai compensato la necessità di un centrocampista box-to-box, un profilo capace di unire le due fasi, di recuperare palloni con ferocia e di garantire una presenza costante nell'area avversaria.

Pur essendo la difesa in uno stato di allarme, la vera priorità strategica del Bari deve ricadere sul centrocampo. Il motivo è semplice: il centrocampo non è solo un reparto, ma è il cuore pulsante della squadra che genera l'equilibrio. Rinforzare il centrocampo con un uomo di sostanza e temperamento è la chiave per risolvere tre problemi interconnessi: protegge la difesa riducendo drasticamente il numero di palloni che arrivano puliti ai difensori; dà struttura all'attacco permettendo agli uomini di qualità di giocare con più palloni puliti; e, infine, aumenta la coesione caratteriale innalzando il livello di aggressività e la mentalità di tutto l'organico.

​L'acquisto di un difensore esperto è cruciale, ma senza un centrocampo che lo supporti, anche il miglior centrale del campionato finirebbe per annegare. Il Bari deve comprare innanzitutto sostanza e muscoli per il centrocampo, per poter poi inserire con logica un difensore solido. L'intervento in mediana è la prima mossa necessaria per invertire la rotta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 07 dicembre 2025 alle 18:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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