Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento. Una categoria che meglio si addice alla piazza barese, che nel corso della sua ultracentenaria storia ha vissuto per ben 50 stagioni. Continua oggi il nostro viaggio nella storia che proverà a far rivivere questi campionati, segnati dalla gioia di una promozione alla tristezza di una retrocessione, ma anche dalla felicità di una salvezza raggiunta miracolosamente alla rabbia per un sogno svanito sul più bello. Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 1972/73, facciamo un salto ulteriore indietro nel tempo fino alla stagione 1968/69.
Dopo una profonda delusione risalente all'annata precedente, con il Bari che manca la promozione in A nelle ultime battute del torneo, il presidente De Palo rilancia il suo progetto per portare i galletti in massima serie. Arriva subito la conferma di Lauro Toneatto in panchina, meritata al netto del verdetto finale, e la squadra viene rinforzata con acquisti di qualità.
Dal Bologna arrivano il portierone Giuseppe Spalazzi e Marcello Tentorio, elementi cardine del nuovo progetto, a cui va in cambio Lucio Mujesan. Confermati in blocco altri pilastri come Claudio Correnti, Ualino Loseto, Marcello Diomedi e Franco Galletti. Alla guida di Toneatto, i biancorossi disputano un campionato d'avanguardia. Al termine del girone d'andata il Bari è secondo in classifica con 24 punti alle spalle del Brescia capolista.
Nel girone di ritorno Loseto e compagni hanno un leggero calo. Si parte dal ko con a Reggio Emilia condizionato da una fitta nebbia (ne fa le spese Spalazzi, espulso). Spiccano il 4-0 incassato a Foggia in un derby da sempre caldissimo e il 3-0 rimediato in casa della Lazio, in lotta per la promozione diretta. Segue uno 0-0 interno col Mantova che frena gli entusiasmi baresi. Gli spettri dell'anno passato affiorano, quando il Bari mancò la promozione sul più bello. I biancorossi con un moto d'orgoglio fortunatamente si riprendono, collezionando tre vittorie consecutive (Livorno, Genoa, Catania) e recuperando il terreno perso sul Brescia e Reggiana.
Si decide così tutto all'ultima giornata. La Lazio è già in A e ospita la Reggiana quarta in classifica con 45 punti, scavalcata dopo il pari a sorpresa a Cesena. Bari e Brescia sono appaiate a pari punti al secondo posto (46). Le rondinelle hanno un turno agevole, affrontando in casa il già retrocesso Padova, mentre i galletti sono di scena in casa del già salvo Monza. Il Brescia vince e sale così al secondo posto, mentre per l'ultimo posto che vale la A è lotta a due tra Bari e Reggiana. Nonostante gli sforzi degli emiliani e le parate del numero laziale Di Vincenzo, la gara termina 1-1. Al Bari basta così lo 0-0 in Brianza per festeggiare l'aritmetica Serie A. Decisive le parate di Spalazzi e i gol di Tentorio, capocannoniere della squadra.
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