La politica dei prestiti del Bari, improntata alla ricerca di occasioni a basso costo nel mercato estivo, espone il club al rischio di un'identità effimera e di una scarsa patrimonializzazione. in questa stagione la tendenza a costruire una squadra a tempo è più evidente che mai, con un numero elevato di calciatori ingaggiati solo in via temporanea, la cui permanenza è legata a una scadenza fissa e non a un progetto di lungo periodo.

​Sono ben otto i giocatori che attualmente vestono la maglia biancorossa con la formula del prestito, un numero che attesta la forte dipendenza da altre società per completare l'organico. l'elenco dei calciatori non di proprietà include profili potenzialmente importanti come il giovane centrocampista Riccardo Pagano (arrivato dalla Roma), il difensore Dimitrios Nikolaou (dal Palermo) e l'ala Anthony Partipilo (dal Parma). si aggiungono l'esterno Mirko Antonucci (dallo Spezia) e i centrocampisti Matthias Braunöder (dal Como) e Emanuele Rao (dal Napoli). completano il quadro l'attaccante Leonardo Cerri (dalla Juventus Next Gen) e il difensore Sheriff Kassama (dal Trento).

​Questo massiccio ricorso al prestito, spesso secco o con opzioni di riscatto onerose, non ha finora garantito un impatto immediato e decisivo in termini di numeri. l'analisi fredda dei dati quantitativi evidenzia una incidenza offensiva estremamente limitata da parte di questo corposo gruppo di otto elementi. in termini di contributo diretto al tabellino, gli otto prestiti hanno prodotto complessivamente solo un gol da inizio stagione, a fronte di pochissimi assist. il solo contributo realizzativo è irrisorio per un blocco di giocatori che dovrebbero rappresentare elementi chiave, soprattutto dalla cintola in su.

​La speranza di trovare la scommessa vincente, come accade con un modello virtuoso, si scontra dunque con la realtà di un bottino offensivo magro, lasciando il peso della manovra e della finalizzazione quasi interamente sulle spalle dei pochi giocatori di proprietà. il grande rischio di questa strategia non è solo il mancato impatto immediato, ma la prospettiva che a giugno il Bari debba salutare gran parte del proprio roster per ricominciare daccapo, senza aver creato un patrimonio tecnico da cui ripartire. il risultato è un progetto tecnico sempre in affitto, condannato alla precarietà e a una costante rifondazione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 14 novembre 2025 alle 17:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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