​La sfida di oggi tra Bari e Pescara al San Nicola è una partita che i Galletti non possono sbagliare. Dopo la difficile trasferta contro la Juve Stabia e l'onda lunga del cambio di panchina, il match casalingo rappresenta l'occasione più concreta per iniziare la risalita. La squadra abruzzese, d'altro canto, arriva a Bari con l'intento di sfruttare l'evidente fragilità psicologica dei padroni di casa e con la necessità estrema di punti salvezza.

​​Per il Bari, la posta in palio va ben oltre i tre punti in classifica. Si tratta di una verifica sulla coesione caratteriale del gruppo sotto la nuova guida di Vincenzo Vivarini. Un risultato positivo è fondamentale per ricucire lo strappo con la tifoseria e, soprattutto, per evitare di sprofondare ulteriormente nella zona calda della classifica. Una sconfitta, o anche un pareggio insoddisfacente, complicherebbe enormemente le strategie di mercato di gennaio. Il Pescara, con una classifica ancor peggiore, cerca la vittoria esterna per una boccata di ossigeno.

​Il Bari si presenta al San Nicola in uno stato di convalescenza dopo aver subito in precedenza i colpi durissimi dell'esonero e dell'umiliante cinque a zero. La squadra è ancora alla ricerca di una vera identità tattica, divisa tra la necessità di Vivarini di imprimere aggressività e la mancanza di sostanza in determinati reparti, specialmente a centrocampo. I pugliesi devono ritrovare compattezza e, soprattutto, la fiducia in sé stessi.

​Il Pescara è storicamente una squadra che fa del dinamismo e della rapidità la sua arma principale. È probabile che si presenterà al San Nicola con un approccio tattico orientato a sfruttare gli spazi che inevitabilmente il Bari lascia, scommettendo sulla velocità sulle fasce e sulla capacità di ribaltare velocemente l'azione. L'incognita per gli abruzzesi è la tenuta difensiva lontano dalle mura amiche.

​Il Bari, sotto la gestione Vivarini, sta probabilmente cercando di stabilizzare l'assetto attorno al 3-4-2-1, con l'obiettivo primario di limitare gli errori difensivi. Il giocatore chiave per i Galletti resta Gabriele Moncini, l'uomo gol che ha il compito di concretizzare ogni singola occasione concessa. A centrocampo, l'attenzione è su Gaetano Castrovilli, che deve alzare l'asticella delle sue prestazioni e finalmente dimostrare di poter essere il faro tecnico in mediana. Ci si aspetta una risposta anche da Riccardo Pagano, impiegato nuovamente nella posizione di trequartista esterno.

​Il Pescara si schiera con il suo classico 3-5-2 puntando sulla fantasia degli esterni e sulla mobilità delle due punte. L'uomo da temere per la difesa barese è Tsadjout affiancato da Olzer e poi da centrocampisti dinamici che garantiscono sia corsa che inserimenti. La loro strategia sarà quella di non dare punti di riferimento alla difesa pugliese.

​ Il Bari ovviamente è chiamato, oltre che a vincere, a fare la partita in casa contro una neopromossa in evidente stato di difficoltà.

​Per i padroni di casa, la priorità tattica è guadagnare il controllo del centrocampo, il reparto che richiede urgentemente rinforzi a gennaio. Se il Bari non riesce a fare filtro in mezzo, la rapidità del Pescara risulterà letale. Il neo-allenatore deve pretendere aggressività e compattezza dai suoi centrocampisti per proteggere la retroguardia.

​Il Pescara, al contrario, cercherà di allargare il gioco, sfruttando le carenze sulle corsie laterali del Bari. La loro sfida è quella di non concedere occasioni al cinico Moncini.

​Se il Bari riesce a imporre la sua fisicità e a segnare per primo, la partita potrebbe sbloccarsi psicologicamente. In caso contrario, una partenza lenta darebbe fiducia agli abruzzesi e renderebbe il San Nicola un terreno di gioco ancora più difficile per la squadra di casa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 08 dicembre 2025 alle 17:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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