Il Bari continua a volare in classifica e lo fa sulle ali della fantasia di Rubén Botta, tra i principali trascinatori della squadra. La carriera dell’argentino è sempre stata caratterizzata da due facce: alcune esperienze, come quella in biancorosso, lo hanno portato a rendere al meglio come icona della squadra. In altre occasioni, però, ha vissuto momenti difficili, senza riuscire a brillare al massimo delle sue potenzialità. 

Se Botta è diventato il giocatore che è adesso, deve molto alla sua matrice a tinte biancocelesti. Cresciuto calcisticamente nel Boca Juniors, il giocatore ha avuto la possibilità di fare il suo esordio tra i grandi passando al Tigre, con cui è salito sul palcoscenico più ambito dai sudamericani: la Coppa Libertadores.  È proprio durante gli ottavi di finale del torneo, contro il Newell’s Old Boys, che Botta rimedia un infortunio al legamento crociato. Una tegola pesante per un giocatore dalle sue caratteristiche fisiche. 

L’anno dopo, però, nonostante gli strascichi fisici dovuti all’infortunio, Piero Ausilio, l’allora DS dell’Inter, decide di portarlo a Milano. Prima di esordire in nerazzurro, la società dì Moratti lo gira in prestito al Livorno, con cui non colleziona nessuna presenza.

Anche nell’Inter di Mazzarri, Botta fa fatica a emergere. Un ambiente poco sereno, dovuto alla crisi post-Triplete, non è idoneo alla maturazione calcistica dell’argentino, che viene poi girato al Chievo Verona. Anche qui un nulla di fatto e il giocatore fa ritorno in patria, dove ricomincia a esprimersi al meglio.

Sembra che l’Italia non sia il paese adatto per valorizzare davvero Botta, ma proprio quando la sua carriera è ormai indirizzata verso la permanenza in Argentina, arriva la chiamata dallo Stivale. Ancora Milano? Roma? No. San Benedetto del Tronto. Il giocatore è richiesto in Serie C. Lì c’è poco da perdere. Botta decide di buttarsi. 

E va a finire bene, perché alla Sambenedettese si respira un’aria sudamericana insieme a Maxi Lopez e Lescano. L’argentino è ispirato insieme ai suoi connazionali e diventa l’uomo-squadra, realizzando 8 gol e 8 assist. Con le sue prestazioni si fa notare anche da Ciro Polito, che lo richiede subito una volta arrivato a Bari. La nuova vita italiana di Botta sta andando alla grande e anche in riva all’Adriatico il percorso è in crescendo. Ora ci sono nuovi obiettivi, ma il numero dieci biancorosso resta un trascinatore assoluto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 02 dicembre 2021 alle 13:00
Autore: Gabriele Ragnini
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