La superiorità numerica continua a non rappresentare un’arma per il Bari. Anzi, in questa stagione si sta trasformando in un paradosso: quando gli avversari restano in dieci, i biancorossi non riescono quasi mai a capitalizzare l’occasione. È successo anche a Bolzano, dove l’uomo in più non ha prodotto quella svolta che ci si sarebbe aspettati, confermando una tendenza ormai evidente.

Contro il Südtirol, il Bari avrebbe avuto tempo e modo per prendere in mano la partita dopo l’espulsione avversaria. Invece la squadra ha continuato a muoversi a ritmi bassi, con una manovra prevedibile e poche soluzioni offensive. Il possesso palla non si è mai trasformato in pressione vera, lasciando agli avversari la possibilità di difendersi senza affanni e di gestire i momenti della gara.

Non si tratta però di un episodio isolato. I precedenti stagionali raccontano una difficoltà strutturale nel gestire le partite in superiorità numerica. Il primo campanello d’allarme era già suonato nella gara contro lo Spezia: avversari in dieci per tutto il secondo tempo e un’occasione ghiotta per cambiare il volto della partita. Il Bari, però, non è riuscito ad alzare il ritmo né a trovare continuità offensiva, limitandosi a un possesso spesso sterile e prevedibile. Il risultato finale, anche in quel caso, è stato un pareggio per 1-1, che ha lasciato più rimpianti che soddisfazioni.

Qualche settimana dopo, lo stesso copione si è ripetuto contro il Pescara. Espulsione al 31’ del primo tempo, quindi oltre un’ora di gioco in superiorità numerica che avrebbe dovuto indirizzare il match. E invece il Bari ha faticato a prendere il controllo reale della gara, mostrando lentezza nella manovra e poca cattiveria negli ultimi metri. La partita si è chiusa ancora una volta sull’1-1, alimentando la sensazione di una squadra incapace di sfruttare situazioni favorevoli.

Tre partite, tre superiorità numeriche, nessuna vittoria. Un dato che pesa e che racconta un limite evidente, non solo tecnico ma anche mentale. Quando c’è da forzare la giocata, aumentare l’intensità e prendersi responsabilità, il Bari tende a rallentare invece di accelerare.

In un campionato equilibrato come questo, non saper sfruttare l’uomo in più equivale a lasciare per strada punti pesanti. Il Bari continua a pagare l’incapacità di trasformare il controllo del gioco in dominio reale. Finché la superiorità numerica resterà un problema anziché una risorsa, il cammino dei biancorossi sarà inevitabilmente più complicato del necessario.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 16:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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