Per descrivere la stagione non esaltante del Bari, basterebbe dare un occhio alle statistiche del reparto offensivo, trascinato dal solo Sibilli con i suoi nove centri. Dietro di lui, il vuoto con nessuno in grado di incidere e di caricarsi la squadra sulle spalle. Non a caso, sono i numeri a parlare con i biancorossi che con 27 reti realizzate in 26 incontri, detengono una delle fasi realizzate peggiori, preceduti solo da Brescia, Ascoli e Spezia.

Se lo scorso campionato i galletti risultavano essere uno degli attacchi più prolifici, la musica quest’anno pare essere cambiata radicalmente nel capoluogo pugliese. Il k.o di Bolzano ha messo in risalto, se mai ce ne fosse ancora bisogno, come il reparto avanzato soffra e non sia in grado, anche attraverso giocate individuali, di cambiare volto alle partite. Con un Sibilli apparso più spento del solito causa qualche pallone di troppo perso, i vari Kallon, Puscas, Nasti e Ménez non hanno fatto di meglio. Il primo, colui che avrebbe dovuto con corsa e dinamismo vivacizzare l’azione, non ci è riuscito per niente venendo sostituito all’intervallo da mister Iachini: del resto, il Kallon visto contro Ternana ed Ascoli, pare essere un lontano parente. Non da meno Puscas, che mai dal suo arrivo a Bari ha offerto prestazioni degne di nota, la condizione non eccelsa di certo non aiuta, i pochi palloni ricevuti altrettanto. Infine, i due subentrati a gara in corso, Nasti e Mènez che risentono della difficoltà complessiva della squadra correndo spesso a vuoto.

Insomma, per un reparto offensivo realizzare solo 18 reti, contando anche quelle di Akpa-Chukwu e Achik, non è una buona notizia e i risultati scaturiti dal campo non mentono. Per i play-off servirà ben altro…

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 25 febbraio 2024 alle 10:00
Autore: Sabino Del Latte
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