In questa rubrica andiamo ad analizzare, caso per caso, partita per partita, gli episodi e le decisioni arbitrali secondo quanto riportato dal regolamento. 
Lo facciamo inquadrando e applicando il testo a ogni episodio, spiegando come può essere interpretabile ciascuna regola. Questo, in maniera del tutto neutrale e senza la presunzione di dare giudizi all'operato di arbitri e Var, ma spiegando il perché delle decisioni e degli interventi. Ricordiamo che il regolamento del giuoco del calcio è un documento pubblico, scaricabile e consultabile dal sito della FIGC.

Bari-Pisa è stato un match privo di episodi controversi e con una bassa tensione agonistica. Tuttavia, le panchine si sono mostrate agitate, e questo ha portato prima all'ammonizione di Filippo Inzaghi e poi all'espulsione di Moreno Longo. L'arbitro Matteo Marcenaro, della sezione di Genova, era alla sua 31esima direzione in Serie B, ma ne ha già svolte 34 in Serie A. Il tabellino conta 5 ammonizioni, 4 per il Bari e 1 per il Pisa. Vediamo allora, cronologicamente, le decisioni prese dal direttore di gara con la lente del regolamento.

43esimo - Ammonizione di Maita. La prima ammonizione arriva sul finire del primo tempo. Mattia Maita che interrompe un affondo palla al piede in verticale sulla trequarti offensiva di Moreo. Il centrocampista del Bari interviene con una sgambetto da dietro. Ammonizione per "SPA" (Stopping promising attack) ovvero per aver interrotto una potenziale azione pericolosa.

IL TESTO. L'ammonizione si configura appunto quando un calciatore "commette ogni altra infrazione che interferisce con o interrompe una promettente azione d’attacco".

APPLICAZIONE. In campo bisogna valutare quanto il calciatore con il pallone può avanzare in verticale, quante opzioni ha di passare il pallone a un compagno e come è schierata la difesa. 

56esimo - Ammonizione di Radunovic. Il portiere del Bari si attarda a battere una rimessa dal fondo andando prima a prendere una bottiglietta d'acqua dietro la porta. L'arbitro prima lo ammonisce verbalmente e poi con il cartellino, in quanto il numero 1 non accelera la procedura. 

IL TESTO. "Un calciatore titolare deve essere ammonito se: • ritarda la ripresa del gioco"

APPLICAZIONE. Le perdite di tempo sono sanzionate quando l'atteggiamento è reiterato o palese, soprattutto da parte di calciatori della squadra che in quel momento è in vantaggio.

59esimo - Ammonizione di Benali. Il centrocampista interviene in scivolata sulla fascia su una progressione di Touré, che salta e poi cade. L'azione prosegue in un primo momento per il vantaggio, ma Mercenaro fischia appena il Pisa perde il possesso del pallone e ammonisce Benali. L'arbitro in questa occasione ha quindi atteso che proseguisse una potenziale azione di attacco. Anche se nell'intervento Benali non l'ha interrotta, c'è stato comunque il tentativo all'interno della stessa azione. Se questa infatti fosse proseguita, il cartellino non sarebbe arrivato (a meno che non venisse considerato come intervento "imprudente").


IL TESTO. "Un calcio di punizione indiretto è assegnato se un calciatore: • ostacola la progressione di un avversario senza che ci sia contatto fisico" Vantaggio (Reg. 12, pag. 93): "Se l’arbitro applica il vantaggio per un’infrazione per la quale un’ammonizione o un’espulsione sarebbe stata comminata se avesse interrotto il gioco, questa ammonizione o espulsione deve essere notificata alla prima interruzione di gioco. Tuttavia, se l’infrazione concerneva il negare alla squadra avversaria un’evidente opportunità di segnare una rete, il calciatore sarà ammonito per comportamento antisportivo; se l’infrazione concerneva l’interferire con o interrompere una promettente azione d’attacco, il calciatore non sarà ammonito".

67esimo - Ammonizione di Favasulli. Il calciatore del Bari cinge leggermente con un braccio Marin che cade. L'intervento avviene all'altezza del cerchio di centrocampo durante una ripartenza, dopo un calcio d'angolo per il Bari e la difesa non si trovava ben schierata. Va da sé la tipologia di ammonizione: SPA. 

73esimo - Ammonizione di Touré ed espulsione di Longo. L'ultimo provvedimento disciplinare è nei confronti del neopromosso Pisa. Touré interviene in ritardo pestando piede e caviglia di Obaretin. L'arbitro lo ammonisce per imprudenza. Nella stessa occasione, mister Longo si lascia andare a proteste accese richiedendo prima il cartellino e poi continuando a inveire, presumibilmente, verso il calciatore autore del fallo e il direttore di gara: Mercenaro estrae il rosso nei suoi confronti.

IL TESTO. "Se un’infrazione comporta un contatto è punita con un calcio di punizione diretto. Imprudenza significa che il calciatore agisce con noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario e per questo deve essere ammonito".
ESPULSIONE PER DIRIGENTI (Reg. 12, pag. 98): "- uscire deliberatamente dall’area tecnica per
• mostrare dissenso o protestare nei confronti di un ufficiale di gara
• comportarsi in modo provocatorio
- usare un linguaggio o agire in modo offensivo, ingiurioso o minaccioso"

APPLICAZIONE. In campo, l'arbitro deve valutare l'atteggiamento, la reiterazione, i toni e sentire le parole pronunciate dal soggetto.

Sezione: News / Data: Lun 05 maggio 2025 alle 19:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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